professione

Influenza, studio Ecdc: coperture vaccinali insufficienti e in calo in tutta Europa

9 Febbraio 2018

I tassi di copertura vaccinale contro l’influenza risultano ben al di sotto del valore raccomandato del 75% in tutta Europa. E di anno in anno continuano a calare. E’ quanto rivela uno studio condotto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) assieme all’Ufficio regionale dell’Oms: diffusa l’altro ieri, la ricerca stima in circa 44mila i decessi per patologie respiratorie legate all’influenza che si registrano ogni anno nel Vecchio continente. Circa i tre quarti di tali eventi riguardano persone di età superiore ai 65 anni, cioè una fetta di popolazione dove i tassi di vaccinazione non superano nei diversi paesi il 30-40%.

Stessi valori, ampiamente insufficienti, anche in un’altra categoria a rischio come quella dei malati cronici. E se dopo la pandemia del 2009 il 90% degli Stati europei raccomanda la vaccinazione delle donne incinte, la metà di questi stessi Paesi non supera tassi di vaccinazione del 10%. Non va meglio nella fascia dei bambini: meno della metà degli Stati raccomanda la profilassi e le coperture vanno – a seconda dei casi – dall’1 all’80%. Peggio ancora, non si può dire che i professionisti della Sanità diano l’esempio: nonostante la maggior parte dei Paesi incoraggino la vaccinazione degli operatori a diretto contatto con il pubblico, i tassi vaccinali rimangono anche in questo caso inferiori al 40%.

Coperture a parte, lo studio lancia pure l’allarme sul problema scorte: nel periodo che va dalla stagione influenzale 2008-2009 a quella 2014-2015 non solo si sono ridotti i tassi, è anche calata la produzione di vaccini a causa della contrazione della domanda. Un fenomeno, osserva l’Ecdc, che non può far piacere, perché in caso di pandemia medici e farmacisti disporrebbero di forniture limitate.