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Milleproroghe, al Senato emendamento su incompatibilità concorsi

25 Gennaio 2025

La cessione da meno di dieci anni di quote di partecipazione in società (di persone o capitali) che gestiscono farmacie non è causa di incompatibilità con la partecipazione a un concorso per l’assegnazione di nuove sedi. È quanto dispone uno degli emendamenti al Milleproroghe presentati in Senato (commissione Affari costituzionali) in vista dell’iter di conversione del decreto legge.

Sono 550 le pagine del fascicolo che raccoglie le proposte di modifica avanzate dai gruppi e tra queste ne figurano alcune di rilevante interesse per la Sanità pubblica, a cominciare da quella (primo firmatario Borghi, Lega) che cancellerebbe l’approvazione del Protocollo del 1946 per la costituzione dell’Oms sancendo di fatto l’uscita dell’Italia dall’Organizzazione.

Sempre in materia di sanità, meritano una segnalazione gli emendamenti che mirano a rimandare l’efficacia delle norme del nuovo Codice della strada sulla guida in stato di ebbrezza e la proposta che consentirebbe ai medici che frequentano i corsi di specializzazione o i corsi di formazione specifica in mg di assumere incarichi provvisori o sostituire i mmg convenzionati.

Un solo emendamento, invece, chiama direttamente in causa le farmacie: si tratta della proposta 4.0.2 (Nicita, Pd-Idp), che introdurrebbe una «interpretazione autentica» dell’articolo 12, comma 4, della legge 475/1968, secondo la quale «ai farmacisti che abbiano ceduto quote di società, di persone o di capitali, titolari di farmacie» non si applica l’esclusione decennale dai concorsi per l’assegnazione di nuove farmacie.

Da notare che soltanto due settimane fa, il Consiglio di Stato aveva ribadito con un’ulteriore sentenza l’incompatibilità per chi cede quote di partecipazione di una società di gestione di farmacie.