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Osservatorio sulla sicurezza delle professioni sanitarie, pubblicato il decreto

22 Febbraio 2022

E’ stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero della Salute che istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle professioni sanitarie e socio-sanitarie. Il gruppo di lavoro provvederà a censire gli episodi di violenza commessi ai danni dei professionisti nell’ambito della loro attività quotidiana, promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti, vigilare sull’attuazione delle misure di prevenzione e protezione (tra le quali la videosorveglianza), promuovere le buone prassi in materia di sicurezza e la formazione del personale sanitario nella prevenzione e gestione delle situazioni di conflitto, migliorare la qualità della comunicazione agli utenti e infine curare a cadenza annuale una Relazione che il ministero della Salute trasmetterà al Parlamento.

L’Osservatorio tra gli altri da otto rappresentanti delle Regioni, un rappresentante dell’Agenas e un rappresentante ciascuno per i ministeri dell’Interno, della Difesa, della Giustizia e del Lavoro. Al tavolo siederanno anche gli ordini delle professioni sanitarie (tra i quali Fofi, Fnomceo, Fnovi e Fnopi, ossia gli infermieri) e un nutrito elenco di sigle sindacali: per i medici di famiglia Fimmg, Snami e Smi; per i medici ospedalieri Anaao-Assomed, Cimo e Fp-Cgil; per gli anestesisti rianimatori l’Aaroi-Emac; per i primari l’Anpo-Ascoti-Fials; per gli infermieri Nursind e Nursing Up; per i pediatri Fimp, Simpef e Cipe-Sispe-Sinspe; per gli specialisti ambulatoriali Sumai e Fespa e via a seguire. Non pervenuta Federfarma, nonostante il problema delle rapine in farmacia abbia evidenti implicazioni sindacali e i protocolli sulla videosorveglianza firmati a livello nazionale e locale dal sindacato titolari.

L’Osservatorio sulla sicurezza delle professioni sanitarie e sociosanitarie era già stato insediato nel 2018 dall’allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, su proposta del presidente della Fnomceo Filippo Anelli. Mancava però un provvedimento di legge che assicurasse continuità ed efficacia al suo lavoro.