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Sunshine act sulla trasparenza dei rapporti economici, ok del Senato

24 Febbraio 2022

Ottiene il voto favorevole del Senato ma deve ora tornare alla Camera in terza lettura il cosiddetto “Sunshine act”, la proposta di legge del M5S per la trasparenza dei rapporti economici tra industrie e operatori della Sanità. Il testo, in sintesi, impone la comunicazione annuale al ministero della Salute di tutte le erogazioni effettuate a favore di un operatore o di un’organizzazione del settore sanitario, purché il valore in denaro, beni o servizi superi i 100 euro oppure i 1.000 in un anno. L’obbligo di comunicazione, specifica la proposta di legge, riguarda tutte le aziende che «direttamente o nel ruolo di intermediario, esercitano un’attività diretta alla produzione o all’immissione in commercio di farmaci, strumenti, apparecchiature, beni o servizi anche non sanitari, ovvero all’organizzazione di convegni e congressi riguardanti i medesimi oggetti». Tra i destinatari di erogazioni per le quali scatta l’obbligo di trasparenza, invece, figurano tutti «i soggetti che operano, a qualsiasi titolo, nell’ambito di un’organizzazione sanitaria, pubblica o privata, oppure esercitano responsabilità nella gestione e nell’allocazione delle risorse o intervengono nei processi decisionali in materia di farmaci, dispositivi, tecnologie e altri beni, anche non sanitari». Infine, tra le organizzazioni vincolate alla medesima trasparenza, compaiono le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e «qualunque persona giuridica pubblica o privata che eroga prestazioni sanitarie», le associazioni e società scientifiche del settore della salute, «gli ordini o collegi professionali delle professioni sanitarie» e le associazioni tra operatori sanitari, anche non aventi personalità giuridica, «i soggetti pubblici e privati che organizzano attività di educazione continua in medicina».

Il testo esce da Palazzo Madama con alcune modifiche (il motivo per cui occorrerà una terza lettura alla Camera) ma le disposizioni che interessano farmacie e farmacisti rimangono immutate nella sostanza: una volta che la legge sarà approvata in via definitiva, il ministero della Salute istituirà un registro elettronico della “Sanità trasparente” dove verranno pubblicate tutte le erogazioni comunicate dalle aziende e che hanno per destinatari società scientifiche e ordini dei farmacisti, fornitori di prestazioni sanitarie (quindi anche le farmacie), associazioni del settore (quindi anche Federfarma e Assofarm, nonché le loro rappresentanze territoriali) e le società scientifiche (Utifar, Sifo eccetera).

Oltre alle erogazioni in denaro o beni, sono soggetti a pubblicità «gli accordi tra le imprese produttrici e i soggetti che operano nel settore della salute o le organizzazioni sanitarie, che producono vantaggi diretti o indiretti, consistenti nella partecipazione a convegni, eventi formativi, comitati, commissioni, organi consultivi o comitati scientifici ovvero nella costituzione di rapporti di consulenza, docenza o ricerca», così come le partecipazioni in titoli o quote nelle imprese per cui vige l’obbligo di trasparenza.