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Telemedicina, dalla Stato-Regioni un ruolo anche per le farmacie del territorio

17 Dicembre 2020

Tra breve anche le farmacie italiane, come già quelle francesi, inglesi o svedesi, potrebbero mettere a disposizione degli assistiti postazioni di teleconsulto dalle quali collegarsi con il medico curante o lo specialista di una struttura sanitaria. Contemplano l’eventualità le Linee guida per la telemedicina che oggi dovrebbero andare all’esame della Conferenza Stato-Regioni per l’intesa finale. Approvato a luglio dagli

assessori alla Sanità, il documento individua nella medicina a distanza (televisita, teleconsulto, teleassistenza, telerefertazione, triage telefonico) la risorsa con cui il Ssn può assicurare l’assistenza programmata nel rispetto delle regole di distanziamento sociale imposte dalla pandemia. La telemedicina, ricordano al riguardo le Linee guida, permette al paziente «la fruizione dei servizi senza dover raggiungere le strutture sanitarie», assicura «l’accessibilità delle cure attraverso lo scambio di informazioni, immagini e documenti tra i professionisti sanitari e i pazienti» e infine garantisce «in alcuni ambiti l’equivalente contenuto assistenziale degli accessi tradizionali».

Il documento degli assessori, in particolare, si sofferma su tre modalità della telemedicina, la televisita (interazione a distanza tra medico e paziente, eventualmente aiutato da un caregiver, che può concludersi con la prescrizione di farmaci o di cure); il teleconsulto (consulenza a distanza tra medici con indicazione di diagnosi e/o di scelta terapeutica, senza la presenza fisica del paziente) e telecooperazione (assistenza fornita da un medico a un altro medico nell’ambito di una visita multidisciplinare o teleconsulto).

Possono essere effettuate in televisita, prosegue il documento, «le prestazioni ambulatoriali che non richiedono l’esame obiettivo del paziente (tradizionalmente composto da ispezione, palpazione, percussione e auscultazione)» e alla condizione che lo stesso sia «inserito in un percorso di follow up da patologia nota» o in un «pdta (percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale, ndr) formalizzato dall’Asl o a livello regionale», oppure se «il paziente necessita di monitoraggio, conferma, aggiustamento, o cambiamento della terapia in corso» o ancora ha bisogno di «valutazione anamnestica per la prescrizione di esami diagnostici» o «di spiegazione, da parte del medico, degli esiti di esami diagnostici effettuati, cui può seguire la prescrizione di eventuali approfondimenti o di una terapia».

La farmacia entra in gioco nel paragrafo relativo agli «strumenti di supporto per il paziente». Le linee guida, infatti, ricordano che per la televisita l’assistito deve disporre di un collegamento telematico e di una piattaforma di comunicazione remota «secondo le specifiche richieste dal servizio». Se ne è sprovvisto, dovranno essere le Asl a garantire l’accesso alle risorse necessarie, oppure «verranno valutati opportuni accordi che permettano di usufruire in modo conveniente di postazioni dedicate messe a disposizione da enti prossimi al domicilio dello stesso, farmacie, studi medici dei mmg/pls».

Tradotto in parole semplici, le Asl potranno stipulare con le farmacie convenzioni o contratti perché mettano a disposizione dei pazienti una postazione dalla quale collegarsi in audio e video allo specialista per la televisita.

Come si diceva, è già fanno i farmacisti francesi grazie a una legge approvata nel settembre 2018: a febbraio le visite a distanza effettuate in farmacia sono state circa 60mila, a marzo covid le ha aumentate di 15 volte. Sempre a marzo, le televisite effettuate dai pazienti inglesi attraverso app come Push Doctor sono cresciute da una settimana all’altra del 70%.

Intanto, ieri il Senato ha approvato la legge di conversione del Decreto Ristori, dov’è rimasto l’emendamento che riconosce alle farmacie un credito d’imposta del 50% (fino a un massimo di tremila euro) per l’acquisto e il noleggio di apparecchiature di telemedicina. Le prestazioni potranno essere erogate previo accordo con l’Asl di riferimento.