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Decreto “cura-Italia”: ok a requisizioni e sgravi, bonus baby-sitter maggiorati

17 Marzo 2020

La Protezione civile potrà disporre la requisizione di presidi sanitari e medico-chirurgici per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Al contempo aziende, agenzie ed enti del Ssn potranno acquisire mediante affidamento diretto forniture e servizi quando i finanziamenti giungono da donazioni di persone fisiche o giuridiche private. Sono due delle misure contenute nel decreto “cura Italia” approvato ieri dal Governo nell’ambito degli interventi per affrontare l’emergenza epidemica. Diverse le disposizioni di diretto interesse per le farmacie, anche tra quelle che non riguardano la sanità. Tra le anticipazioni fornite ieri in conferenza stampa, la moratoria su mutui, leasing, aperture di credito e finanziamenti in scadenza per piccole e medie imprese, la sospensione dei termini per adempimenti e versamenti fiscali a favore dei contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro, il differimento dal 16 al 20 marzo delle scadenze per i versamenti alle pubbliche amministrazioni, inclusi i contributi previdenziali e assistenziali.

Tra gli interventi anche misure a sostegno delle famiglie. Per i lavoratori dipendenti che hanno figli sotto i 12 anni rimasti a casa per la chiusura delle scuole, il decreto riconosce un congedo “speciale” retroattivo (validità dal 5 marzo) fino a 15 giorni, da suddividere tra padre e madre e pari al 50% della retribuzione. In caso di figli disabili il congedo non avrà scadenza, per chi ha figli tra i 12 e i 16 anni non sarà retribuito. In alternativa potrà essere richiesto un voucher baby-sitter «nel limite massimo di 600 euro, erogato mediante il libretto famiglia». Per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori il bonus sale a mille euro; nelle anticipazioni non vengono citati i farmacisti ma per i dettagli occorrerà attendere il testo definitivo.