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Amministrative, Governo propone il 20 settembre ma le Regioni dicono no

27 Maggio 2020

Virano improvvisamente al brutto tempo i rapporti tra Governo e Regioni sulla pianificazione delle elezioni amministrative nelle sei Regioni (Toscana, Liguria, Campania, Puglia, Liguria e Marche) che a causa di covid hanno dovuto rinviare l’appuntamento con le urne già pianificato in primavera. Ieri dal Governo era arrivata l’indicazione del 20 settembre come data ottimale per il voto, sulla quale – aveva detto il sottosegretario agli Interni Achille Variati – c’era anche il nulla osta delle Regioni. Immediata però la smentita di Stefano Bonaccini (foto), presidente della Conferenza delle autonomie, e del suo vice Giovanni Toti: «In realtà non c’è stato alcun accordo formale. Cinque delle sei Regioni chiamate alle urne avevano indicato ufficialmente altre date: il 26 luglio, il 6 settembre o al massimo il 13 settembre. Il 20 settembre, dunque, è una data dunque che non era ricompresa tra quelle indicate, che peraltro impedisce la riapertura di un anno scolastico già di per sé molto difficile. Inoltre si tratta di una data a ridosso di ottobre, mese nel quale, stando alle relazioni del Comitato tecnico-scientifico del Governo, potrebbe riproporsi il Covid».

Tale data – continuano Bonaccini e Toti – «la decisione del Governo va contro ogni pronunciamento delle Regioni su una loro specifica competenza. Chiediamo una riunione urgente della Conferenza Stato-Regioni per ripristinare un leale dialogo tra le istituzioni su un tema così delicato”.