attualita

Giornata del sollievo, Fedriga: attuare la riforma delle cure territoriali

25 Maggio 2023

«Abbiamo ascoltato con attenzione le proposte che provengono dai portatori di interesse e dagli operatori del settore sanitario. C’è l’impegno a implementare e completare l’attuazione alla legge 38, che ha introdotto le cure palliative nel Ssn». Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, al termine della presentazione della XXII Giornata Nazionale del Sollievo, in programma in tutta Italia domenica 28 maggio.

«Superata la pandemia» ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia «intendiamo dare piena attuazione alla riforma della medicina territoriale grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr, e in particolare migliorare i servizi sanitari rivolti alle terapie del dolore e alle cure palliative. È necessario avvicinare i servizi al malato e per riuscirci serve superare le attuali carenze di personale sanitario, inserendo e formando sempre più medici qualificati, come i palliativisti».

«La Costituzione tutela la salute come diritto fondamentale: rafforzare le cure palliative significa garantire questo diritto alle persone e alle famiglie nel momento in cui sono più fragili» ha aggiunto il ministro della Salute, Orazio Schillaci «ribadiamo l’impegno a migliorare l’assistenza sociosanitaria e renderla omogenea su tutto il territorio nazionale, rafforzando ulteriormente i servizi di cure palliative e terapia del dolore, in una prospettiva di integrazione e complementarità alle terapie attive. Abbiamo chiesto alle Regioni di predisporre piani di potenziamento per le cure palliative e Agenas ha già avviato il monitoraggio sullo stato di attuazione».

Il presidente della Fondazione Gigi Ghirotti, Vincenzo Morgante, sottolinea come «la risposta istituzionale è arrivata con la legge 38/2010 e sono inconfutabili i passi in avanti compiuti da allora per la diffusione delle cure palliative in Italia: l’accesso tempestivo ad adeguate cure di fine vita per alleviare i sintomi della fase terminale si attesta al 35%, anche se questo dato, a quanto ci risulta, si differenzia profondamente nelle aree geografiche del nostro Paese».