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Istat: 6 milioni gli italiani che rinunciano a cure per liste d’attesa o costi

13 Novembre 2018

La rinuncia a visite o accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa complessivamente riguarda circa 2 milioni di persone (3,3% dell’intera popolazione), mentre sono oltre 4 milioni le persone che rinunciano per motivi economici (6,8%). E’ il dato fornito dal presidente facente funzioni dell’Istat, Maurizio Franzini, in occasione dell’audizione sulla manovra di fronte alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato. Le liste di attesa inducono a rinunciare alle prestazioni quasi il 5% di coloro che hanno un’età compresa tra i 45 e i 64 anni e il 4,4% degli ultrasessantacinquenni. Inoltre tra quanti dichiarano che le risorse economiche della famiglia sono scarse o insufficienti l’incidenza della rinuncia alle prestazioni specialistiche è complessivamente pari al 5,2%, a fronte dell’1,9% tra le famiglie che dichiarano di avere risorse ottime o adeguate. Sono forti, secondo l’Istat, le differenze territoriali tra Nord e Centro-Sud. La percentuale più bassa si rileva infatti nel Nord-est (2,2%) e la più elevata nelle Isole (4,3%). Distinguendo le prestazioni sanitarie, la rinuncia per liste di attesa è più frequente per le visite specialistiche (2,7%) rispetto agli accertamenti specialistici (1,6%).