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Fatturato Ssn, fervono già i calcoli sui costi dell’emendamento

10 Dicembre 2018

Sale un ticchettio di calcolatrici da diverse unioni regionali di Federfarma dopo il via libera della commissione Bilancio di Montecitorio all’emendamento del Governo sul fatturato Ssn. Le nuove modalità di calcolo dettate dal Mef (in sostanza restano esclusi iva, sconti Ssn, trattenute varie e compartecipazione sugli equivalenti; entrano invece nel totale dpc, integrativa e ticket) rischiano infatti di sparigliare le carte in almeno sette regioni: Abruzzo, Liguria, Lombardia e Umbria, dove finora si teneva tutto fuori, Lazio, dove non partecipava al calcolo l’integrativa, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna (che invece lasciavano fuori la dpc). Con l’emendamento all’esame dell’Aula (si dovrebbe votare la Manovra entro stasera) sono in molti a lavorare di calcolatrice e tabelle per capire quante delle farmacie che finora godevano dello sconto ridotto o delle fasce agevolate dovranno rinunciarvi dal prossimo anno perché con le nuove modalità di calcolo il fatturato Ssn sfonda le soglie di legge (300 e 450mila euro).

In Lombardia qualche stima c’è già, anche se i conti di dettaglio devono essere ancora completati, e non si può dire inviti all’ottimismo. In particolare, c’è un’indicazione che emerge con evidenza e che può essere utile anche ai farmacisti titolari delle altre Regioni per valutare gli effetti dell’emendamento: la voce che più di ogni altra rischia di incidere sui fatturati e spingerli oltre le soglie di legge (togliendo così alle farmacie le agevolazioni corrispondenti) non è rappresentata né dalla dpc né dall’integrativa, ma dai ticket a carico del cittadino, il cui peso sul giro d’affari vale anche il 20%. «Siamo particolarmente preoccupati per le piccole farmacie» spiega la presidente di Federfarma, Annarosa Racca «questo emendamento rischia di metterle in difficoltà perché aggiunge al computo voci che attualmente, in Lombardia e in diverse altre regioni, non sono ricomprese».