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Molnupiravir, Ema rivede al ribasso l’efficacia su ricoveri e decessi

15 Dicembre 2021

L’Ema rivede al ribasso i dati sull’efficacia di molnupiravir, l’antivirale di Merck che alcuni Paesi europei si apprestano a utilizzare nelle terapie contro covid prima dell’autorizzazione formale all’immissione in commercio. L’indicazione arriva da una nota pubblicata ieri dall’Agenzia europea, ma la notizia era già stata anticipata nei giorni scorsi da parte della stampa scientifica: un’analisi dei dati provenienti dallo studio primario su Lagevrio (il nome commerciale di molnupiravir), riguardanti un campione di 1.408 pazienti anziché i 762 della prima osservazione, ha ridimensionato sensibilmente i tassi di efficacia del farmaco.

Come spiega l’Ema, dalla prima valutazione su 762 soggetti era emerso che molnupiravir aveva ridotto il rischio di ricovero o morte nelle persone con covid moderato dal 14,1% del gruppo placebo al 7,3% del gruppo Lagevrio, da cui un’efficacia di circa il 50%. La seconda analisi, condotta sui risultati finali dello studio, ha invece rivelato che molnupiravir riduce il rischio di ricovero o morte dal 9,6% del gruppo placebo al 6,7% del gruppo Lagevrio, per un’efficacia del 30%.

L’Ema, conclude la nota, «valuterà questi dati nell’ambito del processo di valutazione della domanda di autorizzazione all’immissione in commercio». Rimangono in ogni caso invariate le precedenti raccomandazioni, che l’Agenzia aveva rilasciato a fine novembre per consentire l’impiego precoce del farmaco ai Paesi che ne avevano fatto richiesta.

Tra questi la Francia, dove gli aggiornamenti dell’Ema sono stati accolti con un certo disappunto. «Il 30% è meglio di niente, ma è deludente» ha commentato Mahmoud Zureik, direttore scientifico dell’Ansm, l’Aifa francese. La Haute autorité pour la santé, il comitato di esperti che supporta con i suoi pareri governo e autorità sanitarie, ha sconsigliato l’impiego precoce di molnupiravir nell’assistenza primaria (il farmaco è indicato per i pazienti con covid lieve o moderato, quindi non ancora ospedalizzati) e ha consigliato di rivolgere l’attenzione su altre molecole. Merck, dal canto suo, ha ribadito che i risultati, intermedi e completi, supportano «l’efficacia e la valutazione complessivamente favorevole del rapporto rischio-beneficio di molnupiravir».