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Rapporto Coop: gli italiani taglieranno il superfluo, non le spese per la salute

28 Febbraio 2023

Rincari e inflazione costringeranno quest’anno gli italiani a tagliare una parte consistente delle loro spese. Tranne quelle per servizi sanitari e salute, che la maggior parte delle famiglie prevede di aumentare. Lo dice il Rapporto Coop 2022, l’indagine che a cadenza annuale scruta opinioni e umori dei consumatori di casa nostra per individuare tendenze ed evoluzioni dei consumi.

Diffuso nei giorni scorsi, il Rapporto rimanda l’immagine di un Paese che ancora mostra i graffi della pandemia ma guarda al futuro prossimo con inatteso ottimismo. Il 26% degli italiani continua ad associare all’anno appena iniziato la parola “speranza”, i connazionali che chiamano in causa la “fiducia” aumentano di 12 punti percentuali e quelli che parlano di “irritazione” o “rabbia” scendono rispettivamente di 12 e 6 punti.

A questo stato d’animo corrisponde, sul fronte delle spese, una cautela che si traduce in contenimento del superfluo. Circa un italiano su due spera di mantenere stabili le proprie spese familiari nel 2023, il 45% si aspetta di spendere di più per le bollette e il 32% per cibo e bevande; di conseguenza si pensa di compensare tagliando ristoranti, spettacoli e cultura (dicono che lo faranno il 32% e il 26% degli intervistati rispettivamente), si rinvia l’acquisto della nuova auto (il 35% dice che la vorrebbe ma non l’acquisterà) e si cambieranno le abitudini alimentari per arginare i rincari (80%).

Solo una minoranza invece, l’8%, prevede di diminuire la spesa per servizi sanitari e salute, che invece verrà aumentata dal 21% degli intervistati e rimarrà invariata per un altro 65%. Alla pari, invece, le opinioni delle famiglie rispetto alla spesa per la cura della persona: a fronte di un 13% che prevede di aumentarle, c’è un altro 13% che invece pensa di ridurle e un 64% che immagina di mantenerla invariata.

La pandemia, infine, ha spinto gli italiani a concentrare l’attenzione su stili di vita e abitudini alimentari. Non a caso ai primi 4 posti delle abitudini di consumo in ascesa per il 2023 troviamo esami e controlli di prevenzione (in crescita per ben il 29% degli intervistati, contro un 5% in diminuzione), mettersi a dieta (salirà per il 26% dei soggetti, al netto di un 4% che calerà), sottoporsi ad analisi di routine (selezionato da 1/4 del campione, contro un 4% che limiterà) e infine sperimentare nuove diete/abitudini alimentari per il 24% degli individui (con 3% di chi ridurrà).