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Iss-Kessler: vaccinazione ha compensato effetti della variante Delta

17 Novembre 2021

La massiccia campagna vaccinale condotta in Italia dall’inizio dell’anno ha consentito a giugno di ripristinare «circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemica». Senza le vaccinazioni, si avrebbe avuto lo stesso numero di contagi riaprendo soltanto un terzo delle attività sociali, con un costo aggiuntivo però di oltre 12mila decessi. La stima arriva da uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e pubblicato l’altro ieri su MedXriv: utilizzando una metodologia di «modellizzazione matematica», l’indagine misura contatti sociali, numero di decessi e potenziale di trasmissione dell’epidemia raggiunti grazie alla campagna vaccinale, per poi calarli in un ipotetico scenario caratterizzato dall’assenza di vaccinazioni.

I dati, scrivono gli autori, dimostrano che a luglio e agosto gli effetti negativi della variante Delta sono stati «interamente compensati dalla vaccinazione». Tuttavia, la diffusione globale di tale variante – caratterizzata da un’elevata trasmissibilità – ha «probabilmente soppresso le possibilità residue di eliminazione di Sars-CoV2 attraverso la sola immunità di gregge». Di conseguenza, un completo ritorno alla vita pre-pandemia potrebbe essere raggiunta soltanto se più del 90% della popolazione sarà vaccinata, compresi i bambini dai 5 anni in poi. «L’aumento della copertura vaccinale» concludono gli autori «consentirà ulteriori margini di riapertura della società anche in assenza di un vaccino pediatrico». Lo studio è stato pubblicato in versione pre-print e deve ancora essere vagliato in modalità peer review.