attualita

Troppo lavoro, buste paga decurtate: protestano i dipendenti di Lloyds Farmacie

12 Marzo 2018

Orari di lavoro dilatati, straordinari non pagati, contratto congelato, sicurezza del luogo di lavoro lacunosa. E’ ciò che accadrebbe negli esercizi della catena Lloyds Farmacie – gruppo Admenta, la holding italiana di McKesson Europe – secondo quanto denunciano sulla stampa bolognese una quarantina di dipendenti dell’insegna. I disagi riguarderebbero tutte le farmacie del gruppo, che gestisce tra le altre le comunali del capoluogo emiliano e quelle di Milano: gli organici sarebbero sotto il livello di guardia, il personale costretto a fare straordinari non retribuiti per portare a termine gli incarichi, le dimissioni in forte aumento perché i dipendenti non riescono a reggere stress e pressione.

In più, lamentano i lavoratori, che già a luglio avevano affidato le loro lamentele a una lettera di diffida inviata all’azienda, c’è il problema sicurezza: il format di Lloyds Farmacie non contempla serrande alle vetrine, ma di recente due esercizi bolognesi della catena sono stati presi d’assalto da malviventi che hanno sfondato i cristalli con una macchina. Admenta è corsa ai ripari installando uno sbarramento in metallo, ma i dipendenti non si sentirebbero sicuri.

Infine c’è la questione economica: Lloyds ha disdetto il contratto nazionale delle farmacie pubbliche e applica dal 2013 quello di Federfarma. E la transizione, si lamentano i dipendenti, non è stata indolore: l’indennità per il lavoro festivo sarebbe scesa dal 25% al 13%, quella di direzione del 40%; in più, permessi retribuiti cancellati, giorni di ferie ridotti, buoni pasto abrogati per i nuovi assunti. I 42 dipendenti starebbero valutando la possibilità di intentare una causa all’azienda.