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Anche Federfarma L’Aquila dice no al fondo diequity: rischio conflitto d’interessi

17 Marzo 2021

Dopo i farmacisti titolari lombardi e quelli fiorentini, arriva anche dai colleghi dell’Aquila un secco no all’eventualità che Federfarma nazionale partecipi a un fondo di private equity per l’acquisto di farmacie. A pronunciarsi, ieri, il consiglio direttivo dell’associazione provinciale, che ha bocciato all’unanimità il progetto ventilato due settimane fa dai vertici della Federazione. «Siamo tutti d’accordo sul fatto che Federfarma è un sindacato» spiega a FPress il presidente di Federfarma L’Aquila, Alfredo Orlandi «e dunque non rientrano nel suo perimetro imprese finanziarie di qualsiasi genere».

Il timore dell’associazione aquilana, in particolare, è che si inneschino conflitti d’interesse dai quali un sindacato dovrebbe sempre restare lontano. «Nel momento in cui Federfarma figurasse in un fondo che detiene la proprietà di un corposo numero di farmacie» ipotizza Orlandi «dove si sposterebbe l’ago della bilancia. Nel momento in cui, per esempio, si dovessero valutare interventi o progetti di legge diretti a tutelare le piccole farmacie a discapito delle grandi, dove si schiererebbe il sindacato? Una volta che decidesse di entrare al fondo, sosterrebbe ancora eventuali proposte di legge dirette a irrigidire il tetto regionale cui devono sottostare le catene?».

Non solo: per Orlandi, un’impresa come quella prospettata allargherebbe ulteriormente la distanza tra grandi e piccole farmacie. «Già oggi» ricorda «capita che su diverse materie il sindacato faccia difficoltà a trovare una posizione unitaria tra titolari urbani e rurali. Se poi la Federazione avesse interessi in una catena di farmacie di proprietà, tenere unite tutte le componenti della categoria diverrebbe quasi impossibile. Il timore, insomma, è che se la proposta andasse avanti, un sindacato unitario avrebbe sempre meno senso».

Il grosso delle rappresentanze territoriali della Federazione (provinciali e regionali) dovrebbe pronunciarsi sulla questione la settimana prossima, in vista del Consiglio nazionale del 25 marzo in cui si conteranno favorevoli e contrari. E Orlandi, che riveste anche la carica di segretario regionale di Federfarma Abruzzo, rivolge ai suoi colleghi un invito perentorio: «Il tema è di una delicatezza estrema» ricorda «voglio quindi sperare che associazioni provinciali e unioni regionali non deleghino la scelta ai soli presidenti ma si esprimano con i loro consigli direttivi: è indispensabile che la riflessione sia la più approfondita possibile, vanno soppesati tutti i pro e contro».