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Friuli Venezia Giulia, da migliorare preparazione farmacisti su integratori

25 Ottobre 2023

Valutare le conoscenze in tema di integratori e supplementi dietetici dei farmacisti che operano nelle farmacie territoriali del Friuli Venezia Giulia. È l’obiettivo dello studio osservazionale promosso da un gruppo di ricerca del Dipartimento di area medica dell’università di Udine in collaborazione con gli ordini provinciali dei farmacisti del Friuli Venezia Giulia. La ricerca, condotta tramite questionari, ha esplorato la preparazione dei farmacisti – segmentati per età, anni di esperienza, ruolo all’interno della farmacia e tipo di esercizio – rispetto ad alcune “nozioni-chiave” come indicazioni e controindicazioni d’uso, dosaggio e via di somministrazione, efficacia di utilizzo, effetti avversi quando assunti in quantità eccessive, interazioni farmacologiche.

Su circa 1.600 questionari inviati, sono 232 quelli che hanno risposto, pari a circa il 15% del campione di partenza. Di questi il 71% sono donne e il 77% è laureato in Farmacia (in Ctf il restante 23%). Il 61 per cento ha una esperienza lavorativa uguale o superiore a 11 anni e il 66 per cento lavora in farmacia come collaboratore, mentre il restante 34% è titolare.

Sulle 20 domande poste complessivamente dal questionario per valutare le conoscenze dei rispondenti, soltanto 13 hanno registrato una quota di risposte corrette superiore al 50% e poco più della metà uguale o superiore al 75%. Anche dalle domande su attitudini e comportamenti arrivano risposte che rivelano approcci molto differenti nella gestione di questi prodotti. Per esempio, riguardo agli effetti avversi da assunzione di vitamine in dosaggi superiori a quelli raccomandati, alle controindicazioni in specifiche categorie di pazienti, alle interazioni tra farmaci e integratori.

«L’acquisto di integratori e supplementi alimentari» spiegano i coordinatori della ricerca, Maria Parpinel e Luca Arnoldo «non deve essere equiparato a quello dei prodotti alimentari per la parte di rischio insito nel loro consumo al di fuori delle indicazioni. Il farmacista è spesso essenziale per veicolare le corrette informazioni su caratteristiche e modalità di consumo di questi prodotti, sia per le sue competenze sia per l’autorevolezza della sua figura professionale. Per questo motivo è importante considerare questi risultati come punto di partenza per lavorare con gli ordini professionali e colmare il gap di conoscenze emerso dalla ricerca».