dalle regioni

Napoli, volantini nelle farmacie per informare sul tumore al seno metastatico

9 Giugno 2018

Sono 35mila le donne che in Italia soffrono di tumore al seno metastatico, una malattia oncologica assimilabile a tutti gli effetti a una cronicità, perché costringe chi ne è colpito conviverci anche per diversi decenni dalla diagnosi. E’ dunque per sensibilizzare il pubblico su questa patologia poco conosciuta e informare le famiglie sui servizi disponibili nel territorio a sostegno delle donne colpite che le 800 farmacie di Napoli e provincia distribuiranno dai prossimi giorni migliaia di opuscoli contenenti indicazioni e riferimenti. «È un’iniziativa importante» spiega Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli (foto) «che va ad accompagnare altre iniziative delle farmacie come la prenotazione gratuita dello screening mammografico e del tumore al colon retto. La farmacia è sempre più spesso veicolo di informazione e formazione sanitaria, il “negozio dei sani”, di chi vuol sentirsi bene e non più il luogo di mero approvvigionamento dei farmaci».

I volantini serviranno innanzitutto a reclamizzare il numero di ascolto 366-9949915, al quale potranno fare riferimento – anche via Whatsapp – le donne malate o chi le assiste. Saranno disponibili specialisti, psico-oncologi, nutrizionisti, anestesisti per la terapia del dolore e altri consulenti, per dare assistenza e sostegno nella post-chemioterapia e negli screening. Grazie poi a un protocollo d’intesa con l’Istituto nazionale dei tumori Fondazione Pascale e alla disponibilità di Bourelly Health Service, dal numero telefoni sarà possibile prenotare nel giorno della chemioterapia il trasporto gratuito fino al Day Hospital di riferimento.

«Essere accompagnate il giorno delle chemioterapia o radioterapia» spiega Stefania Pisani, referente regionale delle pazienti con tumore metastatico dell’associazione Noi Ci Siamo «è un aiuto e un sollievo non soltanto per noi pazienti, ma anche per tutti i nostri familiari. Inoltre, facilita il lavoro delle strutture ospedaliere: immaginate cosa significhi non ingolfare i reparti di parenti e amici, spesso costretti ad aspettare anche ore e ore».