dalle regioni

Romagna, delibera sulla dpc allargata: Federfarma Rimini scrive a FPress

13 Settembre 2022

Fa ancora discutere, tra i farmacisti titolari, la delibera della Regione Emilia-Romagna che autorizza l’Asl della Romagna a concertare con le farmacie del suo territorio un progetto pilota per la dispensazione in dpc dei farmaci di fascia A destinati alla cronicità. Dopo l’intervento della settimana scorsa di Daniele Raganato, vicepresidente e responsabile rurale di Federfarma Rimini, è ora la volta di Roberto Deluigi, presidente dell’associazione titolari riminese, dire la sua dalle pagine di FPress.

Anche se Raganato è vicepresidente e responsabile dei rurali di Federfarma Rimini, quanto da lui affermato da nell’intervista rilasciata a FPress rispecchia una sua opinione prettamente personale, non avendone preventivamente concordato il contenuto e l’opportunità né con il nostro Consiglio Direttivo, né con il Comitato Provinciale dei Rurali.

Sottolineo questo perché le opinioni espresse sono alquanto inopportune e dannose, poiché c’è la delibera regionale ma è stata già avviata un’ approfondita discussione con i vertici dell’Asl Romagna per concretizzare i contenuti di un accordo il più possibile equo e vantaggioso (anche dal punto di vista economico) per tutte le farmacie dell’Asl Romagna, che – non dimentichiamolo – è l’Asl più grande d’Italia riunendo la popolazione di ben tre Province (Forlì/Cesena, Ravenna e Rimini).

Inoltre, già dai primi mesi del 2021, era stata avviata una discussione che ha coinvolto i vertici provinciali di Federfarma, gli Ordini professionali dei farmacisti e i rappresentanti delle farmacie pubbliche su un’ipotesi di allargamento della distribuzione per conto, sull’allargamento dei servizi in farmacia e su una totale dismissione della distribuzione diretta ospedaliera.

Le dichiarazioni di Raganato, quindi, sono premature perché non c’è un ancora un definitivo accordo da commentare e nuocciono alla trattativa in corso, poiché condizionano pesantemente il clima sereno del confronto in atto. L’accordo che si prefigura non può ritenersi per certi versi innovativo, ma sicuramente rappresenta un sistema alternativo a quello attuale che in Romagna e ancora di più a Rimini ha letteralmente “spremuto” le farmacie negli ultimi 15 anni senza che si riuscisse a porvi rimedio con i passati accordi regionali.

Roberto Deluigi