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Austria, in un anno ricetta elettronica nel 93% delle farmacie

3 Giugno 2022

In Austria, l’82% degli studi medici e il 93% delle farmacie prescrive o spedisce ricette in formato digitale. I due dati arrivano dall’associazione che rappresenta gli istituti della previdenza sociale e le assicurazioni sanitarie e forniscono una misura della velocità con cui la dematerializzazione procede da quelle parti: la ricetta elettronica, infatti, è stata sperimentata per la prima volta nell’estate 2021, in Carinzia, quindi è seguita la graduale estensione al resto del Paese. «La digitalizzazione interesserà l’intero processo prescrittivo» spiega Peter Lehner, presidente della Conferenza degli istituti di previdenza sociale «ed è soltanto la prima grande tappa della dematerializzazione dell’intero sistema sanitario».

In Austria a fare da perno alla digitalizzazione è la piattaforma Elga, una vera e propria cartella clinica elettronica lanciata nel 2015 e appoggiata a una tessera individuale, introdotta già nel 2005, che consente a ogni assistito di accedere al proprio fascicolo. In sostanza, i medici salvano la prescrizione nella cartella digitale del paziente e la farmacia la apre tramite la carta elettronica dell’assicurato. In alternativa, la ricetta può essere scaricata tramite app, con un Qrcode, oppure con un codice identificativo di 12 cifre.

Oltre che nella cartella elettronica dell’assistito, le prescrizioni possono possono essere salvate e gestite anche dalle degli istituti della previdenza sociale austriaca, che assicurano alle farmacie il ribmorso dei farmaci dispensati in regime convenzionato.

Ovviamente anche nel Paese tedesco ci sono stati ritardi e imprevisti: la digitalizzazione delle ricette avrebbe dovuto partire nel 2020, poi la pandemia ha mandato all’aria i programmi. Si è allora cominciato con una digitalizzazione su scala ridotta, chiamata e-medication, ma quest’autunno il sistema ha registrato un grave tilt.