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Belgio, pronto a farsi vaccinare contro covid solo il 57% dei francofoni

17 Dicembre 2020

Il successo o il fallimento della campagna vaccinale contro covid-19 potrebbe anche non dipendere dal buon funzionamento della macchina organizzativa alla quale stanno lavorando alacremente gli Stati europei. E’ il sospetto suggerito dal sondaggio che le università di Lovanio e Bruxelles, in Belgio, hanno condotto su un campione di 2.432 cittadini francofoni per conoscere la loro opinione riguardo alla vaccinazione. Soltanto il 57% degli intervistati, dice la ricerca, dichiara di essere disponibile a farsi immunizzare, un valore nettamente al di sotto di quel 70% di vaccinati che dovrebbe far scattare l’effetto gregge.

La propensione, dicono ancora i numeri, è più forte gli anziani che tra i giovani adulti e gli adulti di mezza età. E tra le persone con un livello di istruzione più elevato. Ma al di là delle classi demografiche, il sondaggio rivela che la motivazione è l’elemento chiave: chi considera la vaccinazione un dovere legato all’interesse generale e alla salute della comunità di cui fa parte, rivela una propensione più solida e si dice anche disponibile a incoraggiare i suoi concittadini a fare altrettanto. Chi invece vede nell’immunizzazione soltanto un obbligo di legge è più incerto e ondivago.

Questi ultimi, in particolare, indicano nei medici di medicina generale, nei farmacisti e nei ricercatori le persone che possono aiutarli ad accettare la vaccinazione. Di conseguenza, gli autori dello studio consigliano di rafforzare la comunicazione facendo leva proprio su queste figure. «E’ auspicabile che dietro all’assenso di ognuno a farsi vaccinare ci sia sempre una scelta ponderata. Al contrario, qualsiasi pressione indebita provocherà un rigetto».