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Francia, 30 milioni i vaccini covid di prima generazione inutilizzati

11 Ottobre 2022

Ammontano a circa 30 milioni le dosi di vaccini covid di prima generazione rimasti inutilizzati nei magazzini francesi. E dato che la campagna di richiami appena iniziata si baserà sui nuovi bivalenti adattati alla variante omicron, la domanda ora è che cosa fare di queste scorte. Un paio di settimane fa, le autorità svizzere avevano annunciato lo smaltimento di più di 10 milioni di vaccini, scaduti prima di essere utilizzati. E, ricorda in un articolo il Quotidien du pharmacien, più di tre milioni e mezzo di dosi di AstraZeneca erano state distrutte per la stessa ragione.

Di certo sulla nuova campagna di richiami con i bivalenti non gravano rischi di carenze: da fine mese, scrive il quotidiano, saranno disponibili otto milioni di dosi, entro la fine dell’anno la Francia dovrà ricevere 40 milioni di dosi che saranno utilizzati prioritariamente per una popolazione target di circa 25 milioni di individui.

I vaccini covid di prima generazione, quindi, saranno utilizzati soltanto per gli assistiti che ancora non sono mai stati vaccinati. Ma la somministrazione di prime dosi attualmente è marginale (circa 500 iniezioni al giorno) e dunque smaltire per tempo uno stock di quasi 30 milioni di vaccini (10 milioni di Pfizer e 18,2 milioni di Moderna) sarà molto difficile, anche perché le dosi sono ormai prossime alla scadenza.

Una delle soluzioni più sbrigative, ovviamente, è quella di inviare le giacenze ai Paesi meno forniti. Donare questi vaccini, però, oggi è molto più difficile di quanto non fosse qualche mese fa perché sono sempre meno gli Stati sprovvisti di vaccini. E così, di fronte alla prospettiva di dover buttare milioni di dosi (e di euro) nella spazzatura, il ministero della Salute difende la strategia vaccinale del Governo. «L’obiettivo era quello di garantire un numero sufficiente di dosi per l’intera popolazione» ricordano al dicastero. Ma un aiuto potrebbe arrivare dagli stessi produttori di vaccini. Pfizer ha infatti dichiarato che sta lavorando «in collaborazione con governi e organizzazioni internazionali per gestire le scorte di vaccini e ridurre al minimo le perdite». Per il momento, tuttavia, non sono stati forniti altri dettagli.