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Francia, anche i sindaci contro la proposta di legge che dà l’otc ai marketplace

10 Febbraio 2020

Anche i comuni francesi si schierano con le farmacie contro il progetto di legge del governo che aprirebbe la vendita online dei farmaci senza obbligo di prescrizione a piattaforme come Amazon. E’ il senso del comunicato stampa diffuso venerdì dall’Amf (Associazione sindaci francesi) dopo l’incontro che di due giorni prima con la Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France). E’ indispensabile, avverte la nota, «preservare la rete locale delle farmacie e mantenere la loro presenza nei comuni con meno di 2.500 abitanti». Questi presidi, infatti, «sono attori chiave nel processo di cura del paziente» e «contribuiscono all’assistenza locale» a fronte della progressiva desertificazione degli ambulatori medici».

Il progetto di legge, esaminato mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri, non è ancora noto in tutti i suoi dettagli, ma si sa che tra i provvedimenti c’è quello di consentire la commercializzazione a distanza dei farmaci otc anche ai cosiddetti “marketplace”, ossia le piattaforme generaliste. Sarebbe una netta sterzata rispetto al presente, dato che la legislazione francese – come quella italiana – limita al momento l’e-commerce soltanto ai siti che fanno capo a una farmacia autorizzata. E specifica che il farmaco venduto deve uscire dal magazzino della farmacia stessa, non da quello di un distributore o uno spedizioniere.

In un’intervista a un quotidiano parigino di qualche giorno fa, il ministro della Salute Agnès Buzyn ha assicurato che la legge obbligherà comunque i marketplace che vorranno vendere farmaci ad agganciarsi a una farmacia “in calce e mattoni”, in modo che dietro alla dispensazione ci sia sempre un farmacista. Ma la rassicurazione non è bastata: «Nessuno è più forte di Amazon» ha replicato il presidente del’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine), Gilles Bonnefond.

Ai titolari francesi, in particolare, non piace che a scrivere il progetto di legge sia stato non il ministero della Salute ma la segreteria di Stato del dicastero delle Finanze: «Perché si immischiano» ha chiesto Bonnefond «questo provvedimento ha un’impostazione meramente commerciale che non ci piace». Ma il ministro Buzyn difende il testo: «Serve a sviluppare le vendite a distanza» ha detto «soprattutto nelle zone urbane dove i costi immobiliari sono più alti». Ma Bonnefond non condivide: «In Francia non ci sono problemi di accesso al farmaco» ha obiettato «e poi il governo si deve mettere d’accordo con se stesso: prima ritira il paracetamolo dalla libera vendita, poi si mette a incoraggiare la vendita a distanza».