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Francia, titolari insoddisfatti dell’onorario professionale

19 Febbraio 2021

Il passaggio alla remunerazione professionale non sembra preservare la marginalità delle farmacie francesi dal calo della spesa farmaceutica rimborsata. E’ quanto rivela un sondaggio condotto a fine gennaio dalla Fspf, la Fédération des syndicats pharmaceutiques de France: l’obiettivo era quello di lanciare un’ampia consultazione tra i farmacisti titolari in vista del rinnovo delle Urps, le assemblee consultive regionali delle professioni sanitarie. Ne sono venute fuori 493 pagine di osservazioni e commenti, provenienti da oltre 6.200 farmacisti di tutto il Paese. I quali, nella sintesi proposta dal presidente della Fspf, Philippe Besset, formulano una richiesta inequivocabile: dateci più servizi e fermate il calo del margine e della retribuzione.

In particolare, il 68,68% dei titolari consultati chiede che le farmacie possano svolgere nuove attività come la consegna a domicilio, le vaccinazioni (contro covid), le cure di pronto soccorso e i test diagnostici rapidi. Sull’altro piatto, vengono bocciati servizi di recente conio come l’aderenza terapeutica o le équipes integrate: quasi quattro farmacisti su dieci qualificano questo modello di integrazione delle cure primarie una “fabbrica di fumo”; quanto al monitoraggio dell’aderenza terapeutica, meno del 5% dei farmacisti ha effettuato revisioni farmacologiche condivise nel 2020. «Bisognerà ripensare il servizio» dice Besset in un articolo del Quotidien du pharmacien.

Chiare le richieste dei farmacisti anche a proposito delle condizioni economiche: il calo della spesa farmaceutica pubblica è motivo diffuso d’inquietudine e per l’88% dei farmacisti «la remunerazione per la dispensazione del farmaco non è adeguata in relazione al lavoro svolto». Di qui le proposte della Fspf: «Va introdotto un compenso fisso di un euro per tutte le ricette, più un altro euro – anziché i 30 centesimi attuali . per le ricette complesse. Va anche aumentato il fee per i farmaci generici e adottata una tariffa fissa mensile di 1.000 euro per le farmacie impegnate nelle équipes delle cure primarie».