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Francia, i distributori contro gli acquisti diretti delle farmacie

14 Dicembre 2023

Tra le cause delle forniture a singhiozzo che in Francia mettono a rischio la disponibilità di alcuni farmaci – o quanto meno generano disparità tra le farmacie – ci sono gli acquisti diretti dei farmacisti titolari. L’accusa arriva dalla Csrp (Chambre syndicale de la distribution pharmaceutique, il sindacato  transalpino dei distributori del farmaco), che nei giorni scorsi ha circostanziato con dati e percentuali i suoi rilievi: nei primi dieci mesi del 2023, è transitato dai grossisti della filiera il 62,8% delle confezioni di amoxicillina /compresse da 1g) recapitate alle farmacie francesi; nello stesso periodo del 2022 erano il 76,6%.  Tra i due anni, in altri termini, gli acquisti diretti di amoxicillina da parte delle farmacie sono quindi aumentate del 57%, ma il balzo è stato ancora più cospicuo per prednisone e prednisolone, che tra gennaio e ottobre 2023 hanno visto aumentare le vendite dirette da industria a farmacie del 132%.

I dati, è la lettura della Csrp, fanno capire che per alcuni farmaci dagli approvvigionamenti critici ci sono produttori che preferiscono rifornire direttamente le farmacie. Per il presidente della Chambre syndacale, Laurent Bendavid, si tratta a tutti gli effetti di una «minaccia alla distribuzione universale dei prodotti di uso comune». Al contrario dei produttori, infatti, i distributori intermedi non fanno preferenze perché sono vincolati ai doveri del servizio pubblico, che difende ll’equità nell’accesso e nella disponibilità dei medicinali in tutto il Paese. «Gli effetti collaterali degli acquisti diretti» dice Bendavid al Quotidien du pharmacien «si ripercuotono sulle farmacie situate nelle aree interne, che così vengono servite di meno soprattutto se sono di piccole o medie dimensioni».

Per riequilibrare i pesi tra vendite dirette e indirette, il 22 novembre sigle della filiera farmaceutica e Ansm (l’Aifa francese) hanno siglato un patto che impegna i contraenti a mantenere entro il 20% le vendite dirette dalle aziende alle farmacie, ma a quanto pare l’obiettivo è ancora lontano. Anche se Laurent Bendavid ha notato qualche negli ultimi giorni qualche evoluzione. «L’urgenza è tanto più importante in quanto ci troviamo di fronte a effetti stagionali» conclude l presidente della Csrp «su alcuni prodotti, in caso di esplosione della domanda, dobbiamo essere in grado di rispondere entro 24 ore».