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Francia, nuovo aumento di tre punti ai salari del collaboratori di farmacia

8 Giugno 2022

Aumenterà di un altro 3% la retribuzione oraria dei collaboratori delle farmacie francesi, che all’inizio dell’anno già avevano beneficiato di un incremento di altri tre punti. È quanto prevede l’accordo siglato da Fspf e Uspo (i sindacati dei farmacisti titolari) e le due sigle dei dipendenti di farmacie nell’ambito della Commissione permanente per la negoziazione dei contratti. L’aumento, come riferisce un articolo del Quotidien du pharmacien, dovrebbe entrare in vigore tra luglio e ottobre, non appena l’intesa verrà riportata sulla Gazzetta ufficiale. L’Uspo, tuttavia, ha invitato i suoi associati a non attendere la pubblicazione ma procedere sin da subito alla rivalutazione dei salari.

Come detto, l’accordo segue di qualche mese il patto siglato dagli stessi sindacati nel novembre scorso, che incrementava di 4,776 euro (+3%) il punto base salariale su cui viene calcolata la remunerazione oraria dei dipendenti: in sintesi, con l’aumento la retribuzione minima – coefficiente 100 – è salita a 1.595 euro lordi al mese (per 35 ore settimanali), lo stipendio iniziale di un tecnico di farmacia (coefficiente 240) ammonta a 1.738 euro lordi.

Questo secondo adeguamento era dovuto per legge, in quanto i datori di lavoro sono tenuti ad adeguare gli stipendi all’andamento dell’inflazione. All’avvio della negoziazione i sindacati dei collaboratori avevano chiesto un aumento del 3,5%, ma le farmacie hanno risposto che la congiuntura non consentiva uno sforzo di tale entità. Alla fine è arrivata l’intesa sul 3%, ma i sindacati delle farmacie hanno comunque avvertito che ormai si è arrivati al fondo del barile.

«Tre punti salariali aggiuntivi» ha osservato Philippe Denry, vicepresidente della Fspf «significano 200 milioni di euro di costi aggiuntivi per la rete delle farmacie, o da 6.000 a 7.000 euro in più per farmacia». L’economia del canale, ha ricordato ancora, è legata per l’80% al farmaco. Tuttavia, il continuo calo dei prezzi dei farmaci non consente aumenti più elevati, a meno di non minare la sostenibilità delle farmacie.