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Galles, solo il 2,4% le farmacie reclutate per la vaccinazione Covid

8 Aprile 2021

A parte tre farmacie-pilota che hanno cominciato già da gennaio, in Galles è soltanto da metà marzo che i farmacisti del territorio partecipano alla campagna vaccinale organizzata dal Principato (una delle quattro nazioni del Regno Unito, con un proprio parlamento e un servizio sanitario autonomo). E attualmente sono quasi venti – su un totale di 715 – le farmacie dove i gallesi possono vaccinarsi contro covid. Il bilancio arriva da un articolo del Pharmaceutical Journal, che aggiorna numeri e progressione della campagna vaccinale in questa parte della Britannia.

Il reclutamento delle farmacie del territorio è iniziato ufficialmente il primo marzo, quando l’amministratore delegato di Nhs Galles ha scritto ai consigli sanitari per invitarli a mobilitare tutte le farmacie che fossero in grado di effettuare almeno 100 vaccinazioni alla settimana.

In seguito a quell’intervento, quattro farmacie dell’Aneurin Bevan University Health Board hanno cominciato a vaccinare dalla settimana del 15 marzo 2021; tre esercizi del Betsi Cadwaladr University Health Board si sono aggiunti il 22 marzo e altre tre farmacie del consiglio sanitario della Swansea Bay University hanno iniziato a vaccinare nella settimana a cavallo tra marzo e aprile.

Al conteggio, inoltre, vanno aggiunte le tre farmacie del territorio che hanno cominciato a somministrare in forma sperimentale dallo scorso gennaio e le tre di Cardiff e del Vale University Health Board che sono state già reclutate ma inizieranno a inoculare dai prossimi giorni.

Judy Thomas, direttore dei servizi di Community Pharmacy Wales (l’associazione che rappresenta le farmacie gallesi) ha dichiarato: «Sia il governo gallese sia il Cpw sono sempre stati consapevoli che non tutte le farmacie comunitarie sarebbero state coinvolte nella campagna, ma è deludente vedere che al momento meno di 20 esercizi su oltre 700 risultano effettivamente reclutati. Abbiamo l’esperienza e la capacità per recitare un ruolo molto più esteso e ci aspettiamo che ci venga data l’opportunità di farlo, poiché ora la campagna sta coinvolgendo fasce di età nettamente più numerose e sarà importante ubicare i siti vaccinali in punti facilmente accessibili per la popolazione attiva».

Complessivamente, osserva il Pharmaceutical Journal, le farmacie che partecipano alla campagna sono circa il 2,4% del totale, una quota paragonabile a quella delle farmacie che in Inghilterra somministrano il vaccino (al 2 aprile sono 325 su quasi 11.300).