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Germania, il sospetto dei titolari: farmacie “leggere” per far passare il capitale

6 Dicembre 2023

Altro che sburocratizzazione, il vero obiettivo del progetto sulla farmacia leggera del ministro Lauterbach è aprire il mercato al capitale, che in Germania ancora è escluso dalla titolarità. Questo, in sintesi, il sospetto – anzi, la quasi certezza – che si sta facendo largo tra i farmacisti titolari tedeschi, impegnati da un mese con il loro sindacato nazionale (l’Abda) in una serie di manifestazioni di protesta nei principali Lander regionali. Riassume gli umori della categoria un articolo pubblicato l’altro ieri dalla rivista Apotheke Adhoc: da qualche mese, il ministro della Salute del governo federale, Karl Lauterbach, sta lavorando a una riforma della farmacia tedesca diretta a semplificare le regole d’installazione (in Germania non c’è pianta organica) e agevolare quindi le aperture nelle zone più remote del Paese, quelle dove oggi le farmacie stanno chiudendo più spesso per difficoltà economiche (attualmente si contano nel Paese poco più di 17mila farmacie, stesso livello del 1979).

In sintesi, il progetto delinea una nuova tipologia di filiali, chiamate “leggere”, che potrebbero dispensare soltanto farmaci senza ricetta (più tutto il parafarmaco, ovviamente) e non sarebbero tenute ad assicurare la presenza al banco del farmacista né a partecipare alle guardie notturne. Per questo genere di esercizi non varrebbero le restrizioni che nel caso della farmacia standard regolano le nuove aperture: almeno 110mq di superficie, laboratorio galenico, aree separate per la spedizione delle ricette e per i servizi eccetera.

Ufficialmente, come detto, l’obiettivo di Lauterbach è quello di semplificare le aperture per incrementare il servizio nelle aree disagiate. Il sospetto che si sta facendo strada tra i farmacisti titolari, però, è che dietro ci siano altre mire. Spinge al sospetto, come scrive Apotheke Adhoc, il fatto che tra i dirigenti di punta del ministero della Salute ci sia l’economista Sonja Optendrenk, che nel 2009 scrisse un saggio sulla liberalizzazione delle farmacie. Lauterbach ha ripetuto più volte che la sua riforma non metterà in discussione la titolarità esclusiva ai farmacisti, ma non tutti si fidano.

Anzi, come sottolinea la rivista tedesca, la sua riforma sembra la classica spallata al sistema che serve per preparare poi il terreno alla deregulation. A vantaggio di chi? Da tempo, ricorda Apotheke Adhoc, catene della distribuzione organizzata come Rossmann o Dm (presente anche in Italia) spingono per poter aprire nei loro store l’equivalente dei nostri corner di parafarmacia. Una dozzina d’anni fa erano anche arrivati a un passo dal traguardo, poi il governo di allora ci ripensò e non se ne fece niente (tranne una limitata liberalizzazione di alcuni farmaci da banco).

La prossima, però, potrebbe essere la volta buona: semplificate le regole sulle aperture, basterebbe un secondo intervento legislativo a breve distanza che rimuova la titolarità esclusiva del farmacista e i giochi sarebbero fatti, supermercati e drugstore potrebbero dotarsi di parafarmacie non dissimili da quelle di cui dispone la gdo qua in Italia. Non resta che seguire l’evoluzione dei progetti di riforma di Lauterbach.