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Germania, inaffidabile un antigenico su 5 dice studio dell’Istituto Paul Ehrlich

9 Novembre 2021

Secondo l’Istituto Paul Ehrlich, la massima autorità tedesca in materia di vaccini, su 122 test rapidi dell’antigene che recano la marcatura Ce quasi un quinto pecca di affidabilità. Per la precisione, mostra una sensibilità inferiore allo standard e quindi non è in grado di rilevare il virus. Il responso proviene da un’indagine che l’Istituto ha condotto assieme ad alcuni ricercatori di altre istituzioni. Come scrive in un articolo pubblicato ieri la rivista tedesca Apotheke Ad Hoc, il Paul Ehrlich ha sottoposto i tamponi a una verifica di qualità basata su un set di parametri selezionato dall’Istituto stesso. In particolare, è stato adottato un valore di tolleranza minima del 75%, ossia Ct (soglia di ciclo) inferiore a 25. Messi alla prova, non tutti i test sono riusciti rilevare in modo affidabile il virus; secondo l’Istituto, in sintesi, 26 dei 122 test “collaudati” non hanno mostrato la sensibilità richiesta.

Intanto la nuova ondata pandemica che sta colpendo duramente la Germania ha convinto la Bak, l’associazione dei medici tedeschi, a chiedere al Governo di ripristinare la gratuità dei tamponi. La rimborsabilità era stata revocata l’11 ottobre scorso per incentivare i tedeschi a vaccinarsi, esclusi soltanto i bambini sotto i 12 anni – che non ricevono il vaccino – le donne in gravidanza e chi è esente dalla somministrazione per ragioni cliniche. Per il presidente della Bak, Klaus Reinhardt, l’arrivo della stagione fredda consiglia di recuperare la gratuità degli antigenici rapidi, così come di sottoporre a tracciamento anche i vaccinati, dato che pure loro possono veicolare il virus.