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Germania, prosegue la falcidia di farmacie per motivi economici

15 Gennaio 2020

Non si è arrestata neanche nel 2019 la falcidia di farmacie che dal 2008 ha privato la Germania di circa 2.400 esercizi. L’Abda, l’associazione delle farmacie e dei farmacisti tedeschi, deve ancora pubblicare il consuntivo dell’ultimo anno ma invitano al pessimismo i dati che intanto arrivano dalle regioni federali. La settimana scorsa l’Apothekerkammer della Vestfalia-Lippe aveva comunicato che, tra inaugurazioni e chiusure (in Germania non c’è Pianta organica e i farmacisti possono aprire liberamente) il totale delle farmacie presenti sul territorio è calato nel 2019 di 54 unità, 45 sedi principali e 9 filiali (ogni farmacista titolare può possedere fino a un massimo di tre succursali). Si tratta, ha detto l’associazione regionale, della peggiore contrazione registrata in 75 anni, che porta a 400 le farmacie perse negli ultimi tre lustri e abbassa a 1.868 gli esercizi in attività.

Pochi giorni dopo è toccato all’Apothekerkammer della Saarland diffondere i propri dati: in un anno, è il bilancio, sono andate perse dieci filiali, per una contrazione del 3% che ha fatto scendere il numero delle farmacie in attività a 286. Anche in questo caso, si tratta della contrazione più forte mai registrata, che porta il numero degli esercizi ai minimi dagli anni ’80.

Con questi numeri, le previsioni sul consuntivo 2019 dell’Abda non possono essere che pessimistiche. Non dicevano nulla di buono già i conteggi che l’associazione aveva diffuso a fine novembre, riguardanti i primi nove mesi del 2019: nel periodo, si sono perse in tutta la Germania 227 farmacie, per un calo dell’1,7% che ha fatto scendere a 19.196 gli esercizi in attività.

Le cause dell’interminabile emorragia? Per l’Apothekerkammer della Vestfalia-Lippe, pesano il mancato adeguamento della remunerazione (in Germania, vale la pena sottolinearlo, vige un sistem,a misto come quello propugnato da Federfarma per l’Italia), la concorrenza delle farmacie online straniere e la crescente concentrazione di medici nei poliambulatori, che sguarnisce le periferie. Stessa analisi dall’Apothekerkammer della Saarland: urgono un significativo adeguamento della remunerazione, aumentata soltanto del 3% dal 2004, e interventi contro burocrazia e carenze.