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In Germania proposta perché le farmacie notturne recapitino a casa

22 Febbraio 2023

Si chiamano Ils (Integrierten leitstellen, centrali integrate di controllo) e rappresentano la novità che per il governo tedesco dovrebbe migliorare appropriatezza e risposta dei servizi sanitari di emergenza. Si tratta di centralini simili al nostro 118, ai quali risponde un operatore formato che valuta la richiesta e quindi – a seconda dell’urgenza – chiama un’ambulanza, indica al paziente il pronto soccorso più vicino o meno affollato (cui segnala il caso in arrivo) oppure prenota una visita del medico di famiglia per il giorno dopo.

Nel nuovo servizio, come spiega un articolo della rivista Apotheke Adhoc, verranno coinvolte anche le farmacie: nei piani, infatti, gli Ils dovrebbero essere autorizzati (in caso di urgenza) a prescrivere farmaci, che dovrebbero essere poi recapitati a domicilio tramite corriere.

Se ne dovrebbero occupare quelle che in Germania si chiamano le farmacie di emergenza, ossia i presidi aperti di notte, ma il problema è che per legge il farmacista di turno non può lasciare la sua farmacia. La soluzione? Per il gruppo di esperti che ha redatto la proposta, la risposta arriva dai corrieri di home delivery: le farmacie, in sostanza, si potrebbero appoggiare alle compagnie che già fanno recapito a casa, che a questo punto potrebbero essere utilizzate per consegnare farmaci e parafarmaci non soltanto nelle ore notturne, ma anche durante il giorno.

Per migliorare l’assistenza, il piano prevede anche un’intensificazione della telemedicina e in particolare delle televisite. E come già prevedono le nostre Linee guida sulla telemedicina, la proposta degli esperti è di permettere a chi non ha dimestichezza con la tecnologia di telecollegarsi con il proprio medico dalla farmacia sotto casa. «Per le consultazioni a distanza basterebbe un terminale con auricolare» ha osservato Bschor «ma conta anche la disponibilità di spazio e la tutela della privacy». In ogni caso, l’adesione delle farmacie sarebbe soltanto su base volontaria. «Questi sono solo suggerimenti» ha concluso l’esperto «ora le scelte spettano al governo».