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Inghilterra, gli esperti: fondi Pharmacy First insufficienti contro crisi

19 Maggio 2023

Rischiano di non bastare, alle farmacie inglesi, i 645 milioni di sterline (740 milioni di euro) che il Governo investirà nel programma Pharmacy First che delega ai farmacisti del territorio la prescrizione di farmaci per sette patologie comuni (sinusite, otite, infezioni non complicate del tratto urinario femminile, mal di gola, impetigine, punture d’insetti ed herpes zoster). Lo rivela la rivista specializzata Chemist&Druggist, che cita le stime di una società di commercialisti: il finanziamento, dicono i calcoli, si tradurrebbe nella migliore delle ipotesi in una remunerazione di circa 30mila sterline a farmacia (poco meno di 35mila euro), una cifra che di certo non basterà a risolvere i gravi problemi di liquidità del comparto.

«La decisione di investire 645 milioni di sterline nelle farmacie vuol dire che ora il governo considera il loro servizio una parte essenziale del sistema sanitario» osservano gli esperti «ma negli ultimi 12-18 mesi la farmacia ha fatto i conti con una forte contrazione degli introiti e ora ha disperato bisogno di un’iniezione di denaro immediata».

L’attuale contratto di settore, ricorda Chemist&Druggist, scadrà soltanto nell’anno fiscale 2023/2024 e i finanziamenti che lo accompagnano non potevano considerare l’inflazione dell’ultimo anno, che ha avuto  un «impatto negativo» sui flussi di cassa, e la crisi energetica, che ha incrementato i costi operativi. Senza dimenticare la carenza di personale, che ha comportato salari e premi più alti.

Inoltre, il contratto in vigore non considera la carenza di farmaci «senza precedenti» conccui stanno facendo i conti le farmacie e «la compressione dei margini» derivante dall’acquisto a prezzi più elevati per garantire la disponibilità delle scorte, nonché l’aumento dei tassi di interesse che hanno portato a uscite di cassa più cospicue. Il nuovo contratto di settore, è la conclusione degli esperti, dovrà tenere conto di tutti i fattori che influenzano la sostenibilità economica della farmacia del territorio e dovrà essere più flessibile per contrastare pressioni impreviste sulle attività delle farmacie.