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Inghilterra, nel 2021 il numero delle farmacie è calato di 93 unità

4 Marzo 2022

Si è più che dimezzato, in Inghilterra, il calo delle farmacie attive: 202 esercizi persi nel 2020, soltanto 93 nel 2021, ossia la somma algebrica di 130 chiusure e 37 nuove aperture. A riferire le cifre è un articolo del Pharmaceutical Journal, che analizza i dati pubblicati a fine febbraio dal Nhs Digital. Il tasso delle chiusure, spiega la rivista, è in calo dall’inizio del 2021: a settembre risultavano 64 farmacie in meno dall’inizio dell’anno, nel 2020 la contrazione sui nove mesi ammontava a 136 esercizi.

Tra le catene, l’insegna che nell’ultimo anno ha chiuso più farmacie è Rowlands (25), seguono LloydsPharmacy (21) e Boots (15). Dall’inizio del 2022, riporta ancora il Pharmaceutical Journal, hanno chiuso altre 16 farmacie, mentre quattro sono le nuove aperture.

«Anche se il saldo tra chiusure e aperture è in calo» ha commentato Andrew Lane, presidente della National Pharmacy Association «non si può trarre conforto da questi numeri: la traiettoria è ancora al ribasso e senza una nuova iniezione di fondi ci saranno altre chiusure. Nel frattempo, crescono le farmacie che frenano gli investimenti in personale, locali e servizi».

«Qualsiasi chiusura di una farmacia è una perdita per i pazienti e la comunità» ha ricordato Mike Dent, direttore del Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che negozia per le farmacie i rinnovi contrattuali con il Nhs «continuiamo a essere molto preoccupati per i continui tagli dei fondi destinati alle farmacie e per ciò che ne consegue».