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Le carenze tormentano anche le farmacie tedesche, che chiedono contromisure

5 Settembre 2019

Sanzioni per i produttori e i distributori che non riforniscono puntualmente le farmacie tedesche e divieti all’esportazione sui medicinali terapeuticamente essenziali. Sono gli interventi invocati dal sindacato titolari del Baden-Wuerttemberg e dagli ordini di Vestfalia-Lippe e Berlino in due petizioni che verranno presentate alla professione nella Giornata del farmacista, la convention annuale dell’Abda (l’associazione nazionale dei farmacisti e delle farmacie tedesche) in programma tra una ventina di giorni a Düsseldorf. Per chi porta il caduceo a sud delle Alpi è una notizia che colpisce: da tempo ormai la Germania è considerata dai farmacisti italiani una calamita per chi esporta medicinali dall’Italia, scoprire che anche in quel Paese le indisponibilità sono diventate un tormento per i titolari di farmacia rappresenta una sorpresa non indifferente.

Interessante poi il fatto che le misure proposte dai farmacisti tedeschi non siano molto diverse da quelle che i colleghi di casa nostra invocano abitualmente: le due petizioni che dovrebbero essere discusse a fine mese, come riferisce un articolo della rivista tedesca Daz.online, propongono che produttori e distributori siano obbligati a detenere scorte minime dei farmaci essenziali con le quali coprire le richieste per almeno due mesi, come già avviene per le farmacie; inoltre, dovrebbero essere previste penali economiche per i grossisti che non consegnano, così come andrebbero introdotti divieti all’esportazione sulla falsariga di quanto deciso recentemente in Belgio.

Non solo: nelle loro petizioni, ordini e sindacati dei tre Lander chiedono l’istituzione di un database nazionale delle carenze, dove i produttori dovrebbero dichiarare anticipatamente le indisponibilità in arrivo e la loro durata, e una revisione delle gare con cui le casse-malattia acquistano i farmaci da fornire ai loro assicurati. Gli appalti, in sostanza, non dovrebbero andare a chi offre il prezzo più basso, bensì all’azienda che offre il prezzo migliore e assieme garantisce la continuità delle forniture.