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Report Uk: consumi farmaceutici appropriati se il farmacista visita a casa

20 Dicembre 2018

La presenza di un farmacista nei programmi o nei servizi di assistenza sociosanitaria contribuisce in modo evidente a un uso appropriato e sicuro del farmaco. E’ quanto la Cqc inglese (Care quality commission, il comitato indipendente che in Uk vigila sulla qualità dei servizi sanitari) si appresterebbe a riportare in un documento di raccomandazioni rivolto ai dirigenti del Nhs. Ad anticipare le conclusioni del report, secondo quanto riferisce un articolo del Pharmaceutical journal, sarebbe stata Sarah Billington, responsabile dell’area Appropriatezza del farmaco della Cqc, ospite nei giorni scorsi di un convegno organizzato dalla Royal pharmaceutical society, ossia l’ordine dei farmacisti inglesi.

«Quando i servizi di assistenza domiciliare comprendono la visita di un farmacista a casa del paziente» ha detto Billington nel suo intervento «in quella casa l’uso dei farmaci migliora significativamente. E i risultati si fanno sentire sull’intero sistema assistenziale». Per tale motivo, ha continuato la dirigente della Cqc, la Commissione raccomanderà agli amministratori della sanità pubblica di coinvolgere i farmacisti in tutti i programmi di assistenza che contemplano la fornitura di farmaci. Il Nhs, dal canto suo, ha già messo in cantiere una sperimentazione che dal prossimo marzo coinvolgerà nell’assistenza domiciliare 240 farmacisti del territorio tra laureati e «technician», ossia dispensatori diplomati.