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San Marino, aria di deregulation sulla proprietà statale delle farmacie

2 Giugno 2018

Sulle farmacie di San Marino soffiano venti di liberalizzazione. A premere, in particolare, è l’Osla, l’associazione che riunisce gli imprenditori della Repubblica del Titano, che in un comunicato diffuso ieri torna a chiedere il superamento del monopolio pubblico sulla proprietà. Le sette farmacie in attività a San Marino, infatti, appartengono allo Stato e sono gestite dal Dipartimento sociosanitario dell’Istituto per la sicurezza sociale, il servizio sanitario pubblico. Per l’Osla, tuttavia, il monopolio è all’origine di conclamate carenze: «E’ possibile» chiede l’associazione «che nelle domeniche e nei festivi il centro storico di una meta turistica particolarmente frequentata da maggio a ottobre rimanga privo di una farmacia aperta? Perché la farmacia di Città San Marino non può offrire il proprio servizio ai visitatori in modo confacente a un luogo turistico?».

L’associazione, prosegue il comunicato, era riuscita negli anni passati a ottenere qualche concessione, come la vendita di alcuni farmaci da banco nei supermercati sammarinesi. Oggi però serve una riforma radicale che cancelli un monopolio sempre più raro a livello internazionale. La proposta, quindi, è quella di introdurre un sistema di concessioni per la gestione privata dell’attività di farmacia che mantenga «uno stretto controllo sui parametri di sicurezza e qualità del servizio, a tutela della salute pubblica», ma superi «i problemi di carattere organizzativo e amministrativo che il settore pubblico riscontra» a vantaggio della continuità del servizio.