estero

Uk, i genericisti: nuove tasse accresceranno le carenze di farmaci

31 Gennaio 2023

L’associazione britannica dei produttori di generici (Bgma, British generic manufacturers association) ha avvertito che gli approvvigionamenti di farmaci verso il Regno Unito caleranno se il governo aumenterà le imposte sui profitti delle industrie farmaceutiche. A lanciare l’avvertimento, nel corso della Conferenza annuale della Healthcare distribution association del 25 gennaio scorso a Londra, è stato il ceo della Bgma, Mark Samuels: secondo stime della Bgma, la nuova aliquota fiscale annunciata dal governo a dicembre(dal 24,4 al 26,5% degli utili netti per tutte le aziende che hanno aderito volontariamente alla tassazione forfettaria Vpas, con un ulteriore probabile scatto ad aprile al 27,5%) comporteranno il ritiro dal mercato del 50% dei biosimilari attualmente in commercio nel Regno Unito; la possibilità di una sospensione delle forniture, invece, verrà presa in considerazione per il 51% degli equivalenti “branded” e il 76% delle licenze relative ai biosimilari attualmente in commercio.

E non è tutto: secondo Samuels, il 65% delle linee di equivalenti branded e il 70% delle linee di biosimilari potrebbero subire tagli ai volumi. «La Vpas» ha detto il ceo del Bmga «accresce sensibilmente il rischio di carenze nelle forniture farmaceutiche». Un rischio che già oggi è forte: tra i medicinali attualmente soggetti a rotture di stock, ha ricordato il dirigente, il 44% sono equivalenti branded.

Nelle settimane scorse, riferisce il Pharmaceutical Journal, AbbVie ed Eli Lilly avevano annunciato l’uscita dal Vpas, mentre un portavoce dell’Abpi (la Farmindustria britannica) BPI) aveva rivelato alla rivista che le aziende «fanno sempre più fatica a giustificare davanti ai loro consigli di amministrazione globali l’adesione a questa tassazione volontaria, che non ha eguali in altri Paesi».

In un post su LinkedIn risalente a dicembre, il direttore generale di Teva Uk e Irlanda, Kim Innes ha affermato che l’ultimo aumento di aliquota del Vpas è «insostenibile e mette a rischio l’accesso dei pazienti ai farmaci in futuro. I generici e i biosimilari branded inclusi nella tassazione sono già soggetti a una feroce concorrenza di mercato sui prezzi, da cui risparmi significativi per il Ssn. I margini di cui beneficiano le aziende su questi farmaci sono bassissimi, il prelievo forfettario Vpas è dunque irragionevole».