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Bpco, convegno esplora il ruolo delle farmacie nella prevenzione e aderenza

10 Aprile 2019

La farmacia è una risorsa imprescindibile in tutte le strategie che mirano alla prevenzione o al trattamento della Bpco, come dimostra l’esperienza maturata a Milano grazie alla campagna annuale “Spegnila e respira”, promossa da Federfarma Milano, Lodi e Monza-Brianza nelle farmacie delle tre province. E’ uno dei messaggi che arrivano dall’evento Ecm organizzato venerdì 5 aprile nel capoluogo lombardo da Micom per parlare di Broncopatia ostruttiva e infiammazione polmonare. Patrocinato da Regione Lombardia e Istituto nazionale dei tumori di Milano e rivolto a medici e farmacisti, il convegno ha puntato l’attenzione sulle corrette risposte che operatori e sistemi sanitari devono mettere in campo: innanzitutto l’abolizione dei fattori di rischio, a partire dalla cessazione dell’abitudine al fumo con trattamenti comportamentali e farmacologici; quindi l’incoraggiamento verso stili di vita che contrastino la sedentarietà ed il sovrappeso.

«Di particolare rilevanza» spiega a FPress Roberto Boffi, responsabile scientifico dell’evento e direttore del Centro antifumo dell’Istituto nazionale dei tumori «è anche un’adeguata appropriatezza diagnostica, senza la quale si rischia di generare inappropriatezza terapeutica». In quest’ottica il contributo delle farmacie può essere decisivo, perché una diagnosi precoce accresce sensibilmente le possibilità di trattamento. «Come è stato detto nel corso del convegno» conferma Boffi «le farmacie possono recitare un ruolo di primo piano anche nell’educazione a stili di vita salubri e nella disassuefazione dal tabacco, così come nell’aderenza terapeutica. La Bpco è una delle patologie croniche dai più alti tassi di non aderenza, spesso a causa del device utilizzato per l’inalazione. Con l’utilizzo di un placebo, il farmacista può addestrare i suoi pazienti a usare correttamente l‘inalatore e seguire correttamente la terapia».

Non ultimo il counselling nelle terapie farmacologiche, allo scopo di aiutare il paziente a superare diffidenze o incertezze legate al trattamento farmacologico. «Il farmacista sa di avere a che fare con un paziente e non un cliente» rimarca ancora Boffi «il contributo che le farmacie possono assicurare al servizio sanitario non è che l’applicazione di questa consapevolezza». I lavori della mattina sono stati aperti e moderati dalla presidente di Federfarma Milano, Annarosa Racca.