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Convention Federfarma Servizi-Federfarma.co, i grossisti lanciano l’allarme

28 Ottobre 2023

In un anno le aziende di distribuzione farmaceutica associate a Federfarma Servizi hanno consegnato alle farmacie in regime di dpc 28 milioni di farmaci e 13 milioni di dispositivi medici, tra i quali 7,2 milioni di medicinali per l’apparato gastrointestinale e metabolismo, 9,3 milioni per sangue e organi emopoietici, 1,2 milioni per il sistema cardiovascolare, 3,3 milioni di prodotti per il sistema nervoso. I dati arrivano dal report che l’associazione dei distributori ha diffuso in concomitanza con l’ottava convention congiunta Federfarma Servizi-Federfarma.co, organizzata a Milano giovedì’ e venerdì scorsi.

«Le aziende della distribuzione assicurano un servizio dall’elevato valore sociale» ha ricordato nel suo intervento Antonello Mirone, presidente dell’associazione che rappresenta le aziende dei farmacisti «chiediamo però che un simile servizio sia riconosciuto anche dal punto di vista della sostenibilità economica, per evitare che solo una parte della filiera ne sopporti l’onere».

Il tema, ovviamente, è quello dell’abnorme aumento dei costi che i distributori hanno patito nell’ultimo anno circa. «Nel settore trasporti abbiamo assistito a una impennata del costo del carburante» ha continuato Mirone «nel mercato creditizio i tassi di interesse hanno subìto incrementi in termini percentuali a tre cifre, solo per evidenziare alcune degli sforzi economici che le associate hanno dovuto affrontare per mantenere i propri standard qualitativi nella loro attività quotidiana volta a garantire la fruibilità del bene farmaco. Tutto questo senza che vi sia stato il giusto riconoscimento dell’essenziale funzione svolta dal nostro comparto a favore della sanità pubblica, come invece è accaduto in altri Paesi europei. E senza aver fornito alcun supporto che garantisse sostenibilità a un anello così importante della filiera farmaceutica».

La crucialità del comparto intermedio si avverte soprattutto nella dpc, come ha ricordato durante i lavori  Monica Lupo, direttore generale di Federfarma Servizi: «La grande utilità sociale è stata più evidente che mai durante la pandemia, quando era opportuno limitare gli spostamenti soprattutto dei soggetti fragili per patologia». I grossisti del farmaco assicurano la distribuzione dei prodotti in dpc secondo alti standard di qualità e sicurezza, ha rimarcato Lupo, «incontrando così le particolari esigenze di chi ha difficoltà di movimento causate dalla stessa patologia o, per esempio, risiede in aree rurali o scarsamente collegate con i presidi ospedalieri».