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Convenzione, nulla di fatto dall’incontro in Sisac. Confronto a rischio di stallo

22 Novembre 2019

Nulla di fatto che rischia di mettere nello stallo il negoziato dalla riunione di ieri tra Sisac e sindacati delle farmacie (Federfarma e Assofarm) per la nuova convenzione. Sul tavolo l’ultima proposta di accordo che la parte pubblica aveva recapitato alle due organizzazioni di categoria ai primi di novembre, contenente in buona parte le stesse proposte già presenti nella bozza con cui la Sisac aveva aperto il tavolo negoziale più di un anno fa e bocciate dalle farmacie nell’incontro del luglio scorso.

Ieri, così, Federfarma e Assofarm hanno riproposto in una nuova formulazione le richieste già avanzate nel round precedente, senza però trovare dall’altra parte grande disponibilità a una convergenza. Ancora una volta, come già in precedenza, i rappresentanti della Sisac si sono limitati a prendere nota delle nuove istanze con l’impegno di rimetterle alla valutazione delle Regioni, prefigurando così la fedele ripetizione del copione già messo in scena al precedente turno.

Di fatto, la trattativa si è impantanata e al momento è difficile immaginare come farla uscire dallo stallo. Anche perché, secondo alcune indiscrezione, nell’incontro la Sisac avrebbe detto a chiare lettere che il testo è tutt’al più “limabile” ma non certo modificabile. E che una delle misure più invise alle farmacie, cioè l’estensione della dpc anche ai farmaci dell’extra-Pht in base a scelte delle singole Regioni, rappresenterebbe una delle condizioni non trattabili della bozza Sisac. In altri termini, o si firma così o non si firma. In Federfarma e Assofarm sono in corso valutazioni sullo stato del negoziato e sulle mosse a venire.