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Convenzione, si rimette in moto il confronto sulla base del vecchio atto d’indirizzo

20 Luglio 2019

Il negoziato tra Sisac e farmacie per il rinnovo della convenzione con il Ssn riaccende i motori tenendo per base l’atto d’indirizzo del marzo 2017. E’ l’indicazione che arriva dalla riunione con cui ieri parte pubblica e sindacati di categoria – Federfarma e Assofarm – hanno ripreso il confronto a un anno esatto dall’ultimo incontro. La piattaforma contrattuale delle Regioni non verrà quindi riscritta, come aveva promesso a metà maggio Sergio Venturi, assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna e presidente del Comitato di settore che gestisce i rinnovi di contratti e convenzioni del comparto pubblico: riscriverla avrebbe comportato ulteriori dilazioni al negoziato, meglio quindi procedere con la vecchia e cercare su questa una convergenza tra le parti.

Per raggiungere l’obiettivo, è stato deciso ieri, si procederà in due fasi: un gruppo di lavoro ristretto, formato da uno o due rappresentanti per ogni delegazione, affronterà in tre incontri già programmati per settembre (4, 5 e 12) le questioni contrattuali di natura prettamente tecnico-formale, per cercare un punto d’incontro tra la piattaforma della Sisac e la “contropiattaforma” di Federfarma e Assofarm.

Chiusa questa fase, le parti torneranno al tavolo di negoziazione principale per affrontare le questioni che invece per essere risolte necessitano di impegno finanziario da parte delle Regioni. «Io però non parlerei di impegno finanziario» corregge il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi «quello che chiediamo alle Regioni è di investire sulla farmacia, nella consapevolezza che così otterranno non soltanto un servizio migliore, ma anche risparmi derivanti da minori ricoveri e maggiore appropriatezza». «Le questioni che richiedono impegni sulle risorse sono in tutto cinque o sei» spiega a FPress il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo «tra questi, per esempio, c’è il tema della guardia farmaceutica, che nelle nostre richieste dovrebbe essere retribuita». Restano fuori, invece, la farmacia dei servizi e la sua remunerazione, che troveranno la quadra nel documento finale del Tavolo ministeriale sulla sperimentazione in nove Regioni, ormai prossimo alla chiusura.

Il primo incontro dopo la lunga pausa, in ogni caso, lascia soddisfatti tanto Federfarma quanto Assofarm. «Io sarò soddisfatto solo dopo che avrò firmato» puntualizza Cossolo «in ogni caso lo spirito con cui si è ripartiti è senz’altro positivo». «Il nuovo coordinatore della Sisac, Antonio Maritati» aggiunge Gizzi «dimostra di conoscere la materia e ha mostrato una disponibilità al confronto che prima facevamo fatica a vedere. Il nostro obiettivo, in ogni caso, è quello di ottenere una convenzione nazionale forte, che sia non solo un riferimento solido per gli accordi integrativi regionali che seguiranno, ma assicuri anche alle farmacie una cornice normativa che agevoli anziché complicare la loro attività in materi di servizi».