filiera

Elezioni di domenica, per le farmacie il voto in Piemonte più rilevante delle Europee

28 Maggio 2019

Mentre stampa e riflettori si concentrano sul risultato delle elezioni europee di domenica e sulle possibili ricadute per la coalizione di governo, a farmacie e farmacisti premono di più gli esiti di un’altra consultazione, le regionali in Piemonte. Il voto delle urne chiude cinque anni di governo del centrosinistra e apre la porta al centrodestra e al suo candidato governatore, Alberto Cirio. Lascia il governatore uscente, Sergio Chiamparino, e tutta la sua giunta, dunque anche l’assessore alla Salute Antonio Saitta.

Ed è qui che il voto piemontese acquista rilevanza per le farmacie di tutta Italia. Saitta, infatti, dovrà  lasciare anche l’incarico di coordinatore della Commissione salute (il comitato della Conferenza delle Regioni che riunisce gli assessori regionali alla Sanità) e probabilmente dovrà salutare anche la candidatura alla presidenza dell’Aifa, avanzata nei mesi scorsi dalla stessa Conferenza delle Regioni.

Le conseguenze sono rilevanti, soprattutto in riferimento al primo incarico: i governatori dovranno nominare un nuovo coordinatore, per farlo occorrerà attendere l’insediamento della nuova giunta piemontese e comunque – anche se a Torino facessero in fretta – individuare il sostituto di Saitta potrebbe rivelarsi laborioso, per il mutamento degli equilibri politici all’interno della Conferenza (il centrosinistra ha perso tre Regioni in poche settimane: Sardegna, Basilicata e Piemonte). E finché non sarà trovato il nome, rimarranno in stand by tutti i tavoli attualmente in corso, a partire da quelli per il nuovo Patto della Salute, aperti giusto la settimana passata (undici in tutto, compreso il gruppo di lavoro sulla governance del farmaco).

Stesso destino quasi certo per la trattativa in Sisac sulla nuova Convenzione, peraltro ferma dal luglio dell’anno scorso. L’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi, aveva promesso alcune settimane fa che le Regioni avrebbero riscritto l’atto d’indirizzo e fatto ripartire da zero la trattativa, ma non si potrà iniziare alcun ragionamento finché non sarà nominato il nuovo coordinatore. E dato che ormai è fine maggio, sono in molti a stimare che almeno fino a settembre tutto rimarrà fermo. Anche sulla nuova remunerazione, ovviamente.