filiera

Farmacia Indipendente: ma Federfarma ha contezza dei problemi veri della base?

30 Ottobre 2019

E’ sicuro che con la sperimentazione della farmacia dei servizi in nove regioni – ora più vicina per l’approvazione delle linee guida da parte della Conferenza Stato-Regioni – e con la riforma della remunerazione – attorno alla quale è ormai sbocciato il valzer di cifre e proiezioni – si stia davvero cercando di tutelare la farmacia? E’ quanto si chiede Farmacia Indipendente – il gruppo d’opinione guidato da Alfredo Orlandi (foto) e Alfonso Misasi, segretari di Federfarma Abruzzo e Federfarma Calabria – nel comunicato diffuso ieri per commentare i progetti cui sta lavorando il sindacato titolari.

Previsioni, numeri e slide diffuse dal consiglio di presidenza della Federazione, osserva Farmacia Indipendente, «hanno ammaliato moltissimi rappresentanti provinciali e regionali» di Federfarma, ma «forse si è persa contezza di ciò che sta accadendo dietro al banco della farmacia». Nel comunicato, Orlandi e Misasi rammentano nell’ordine i farmaci veterinari «che ormai, soprattutto nelle farmacie rurali, sono divenuti un arcaico ricordo; le specialità medicinali «sempre più mancanti sul territorio» (cui si aggiunge «la beffa delle istituzioni che contestano la veridicità delle segnalazioni inviate dalle farmacie»); la distribuzione diretta che si impone «in modo sempre più capillare nelle varie Case della Salute; i registratori fiscali telematici che non ne vogliono sapere di comportarsi nella stessa identica maniera in tutte le farmacie territoriali; le parafarmacie «che vorrebbero venire in soccorso del Sistema paese sanando con 120mila euro a titolare la trasformazione in farmacie convenzionate»; i valzer «che vedono i prodotti transitare dalla distribuzione convenzionata a quella diretta, per passare alla dpc e ritornare poi alla convenzionata quando non sussiste convenienza per la parte pubblica».

Pesa anche, conclude Farmacia Indipendente, la confusione che si genera quando si cerca di capire chi, in questo momento, rappresenta gli interessi delle farmacie, «tra una Federfarma sempre più avara di notizie, Fofi che incontra a Roma i presidenti regionali del sindacato, Utifar in prima linea con i bilanci delle farmacie, la co-chief operating officer di Walgreens Boots Alliance, Ornella Barra, che consiglia prudenza nel passare a un nuovo tipo di remunerazione». Eppure, conclude il comunicato, «tutto va bene e in ogni Assemblea di Federfarma si continuano ad approvare “progetti” che raramente trovano applicazione sul territorio e frequentemente non riscuotono consensi dalla base, che ogni giorno provvede ad aprire e chiudere le serrande delle farmacie nonostante tutti i problemi di cui s’è detto».