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Farmacia Indipendente su nota 96: cara Federazione, di’ qualcosa di sindacale

6 Novembre 2019

Federfarma, di’ qualcosa di sindacale. Si ispira a una celebre battuta di Nanni Moretti l’invito ad agire rivolto alla Federazione da Farmacia Indipendente, la lista politica guidata da Alfredo Orlandi e Alfonso Misasi (segretari regionali di Federfarma Abruzzo e Calabria). A pochi giorni dal comunicato in cui esortava il sindacato titolari a dare la priorità ai problemi veri delle farmacie, il gruppo d’opinione torna a farsi vivo con una nota che rimprovera a Federfarma l’inazione sulle ultime vicende di cronaca.

Il riferimento, in particolare, è alla nota Aifa 96, che nei giorni attorno al ponte del Primo novembre ha generato confusione in molte farmacie: la Federazione, è l’accusa, ha annunciato il provvedimento con una circolare diffusa 24 ore dopo l’entrata in vigore della determina, dalla quale non trapela alcuna preoccupazione preventiva sul caos che si sarebbe creato. Solo successivamente, prosegue la nota, sono partite «alcune righe di supplica» perché l’Aifa concedesse una sanatoria, quando invece «la Federazione dei medici di medicina generale, la Fimmg, ha inviato contro la nota lettere di fuoco».

L’assurdo, osserva Farmacia Indipendente, è che sono trascorsi solo pochi giorni da un altro “caos” di uguale dimensione, quello relativo agli omega3, oggi risolto lasciando ancora una volta alle rappresentanze territoriali di Federfarma la negoziazione dell’effettivo recepimento.

Ma da Federfarma arriva il più totale silenzio anche a proposito di riforma della remunerazione, sulla quale «l’unica notizia è che non si hanno notizie». E sui 235 milioni che la Finanziaria darà alle Asl per l’acquisto di apparecchiature con le quali i medici di famiglia erogheranno prestazioni «esattamente sovrapponibili a quelli della Farmacia dei servizi».

A questo punto, prosegue Farmacia Indipendente, «non si riesce a capire se il nostro futuro sarà solo quello di arruolare pazienti cui far riempire questionari oppure partecipare insieme ai centri commerciali e alle banche alla “caccia” al diabetico inconsapevole». Diventa allora urgente che Federfarma reagisca, che – per dirla appunto con le parole di Nanni Moretti – dica qualcosa di sindacale, almeno una cosa. Perché a fronte di tutti i «pastrocchi» generati a Roma e risolti in sede regionale con non poco lavoro.