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Fatturato Ssn: governatori preparano linea comune, Veneto contesta dcr farmacie

13 Marzo 2018

Dovrebbe venire fuori dalla prossima seduta della Conferenza delle Regioni, in programma tra una decina di giorni, la risposta dei governatori al parere del ministero della Salute che a gennaio aveva spiegato come si calcola il fatturato netto Ssn per l’accesso agli sconti agevolati. E’ l’indicazione con cui in molte regioni i servizi farmaceutici degli assessorati stanno accogliendo “con riserva” le distinte riepilogative delle farmacie, compilate secondo le istruzioni di Federfarma e del dicastero. Cioè al netto di tutte le voci che il parere della Salute aveva escluso dal computo: iva, sconti Ssn, ticket e compartecipazioni (sui generici), dpc, integrativa.

E’ la prova di forza lanciata dal sindacato titolari tre settimane fa: le farmacie, aveva scritto la Federazione in una circolare, indichino nelle dcr il fatturato Ssn calcolato con le modalità del parere ministeriale; in caso di contestazioni, Federfarma coordinerà i contenziosi che ne deriveranno. E’ quello che probabilmente accadrà in Veneto: nei giorni scorsi, infatti, il servizio farmaceutico regionale ha respinto le distinte chiedendo il computo del fatturato secondo le modalità tradizionali, cioè con dpc e integrativa conteggiate nel fatturato. «Abbiamo già inoltrato la corrispondenza alla Federazione» spiega a FPress il presidente dei titolari veneti, Alberto Fontanesi «perché valutino quali risposte mettere in campo».

Anche in Basilicata si registra il caso di un’Asl che ha esplicitamente respinto l’applicazione del parere ministeriale, ma la contestazione riguarda una sola farmacia, l’unica della provincia di Matera che grazie al nuovo conteggio scenderebbe sotto le soglie di legge (e quindi usufruirebbe degli sconti agevolati). Altrove, invece, si registrano comportamenti eterogenei: in Sardegna la maggior parte delle farmacie ha inviato distinte che conteggiavano il fatturato al lordo dell’integrativa, come da istruzioni regionali, ma alcune hanno voluto ugualmente applicare alla lettera il parere del Ministero. In Toscana hanno seguito le indicazioni di Federfarma nazionale tutte le farmacie, eccetto quelle dell’Asl Centro che però si adegueranno dalla prossima mensilità. In Calabria l’Assessorato ha dato disposizioni perché l’integrativa rimanesse dentro.

Dove invece le farmacie hanno fatto proprie le indicazioni ministeriali, la risposta delle Regioni è stata generalmente interlocutoria: le prendiamo e procediamo ai rimborsi, è la linea prevalente, ma con riserva. Così, per esempio, hanno fatto Marche, Piemonte, Campania, Lazio ed Emilia Romagna. Perché “con riserva”? Perché – come detto – tra una decina di giorni i governatori concorderanno una volta per tutte la linea da tenere di fronte al parere della Salute, magari dopo aver ricevuto i richiesti chiarimenti dal ministero delle Finanze. Attendono per questo con il fiato sospeso anche le farmacie di Lombardia e Umbria, le due sole Regioni dove già da tempo il fatturato Ssn viene calcolato al “netto di tutto”.