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Gizzi (Assofarm): accordo su autonomie dell’Emilia Romagna spariglia tavolo Sisac

6 Marzo 2018

«A questo punto pretendiamo garanzie sulla trattativa in corso con la Sisac. Già il confronto non è facile, a che serve tutta questa fatica se poi di punto in bianco una Regione si sfila e si mette a fare come le pare». C’è rabbia nelle parole con cui il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, commenta l’accordo per le autonomie firmato la settimana scorsa da Governo ed Emilia Romagna che concede a quest’ultima ampissimo spazio in materia di distribuzione diretta. «La Regione» recita infatti l’intesa, che andrà perfezionata e completata nei mesi a venire «definisce qualitativamente e quantitativamente le forme della distribuzione diretta dei farmaci destinati alla cura di pazienti che richiedono un controllo ricorrente», al trattamento «dei pazienti in assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare» e infine al «periodo immediatamente successivo alla dimissione dal ricovero ospedaliero o alla visita specialistica ambulatoriale».

Presidente, con questo accordo è come se l’Emilia Romagna salutasse e se ne andasse dal tavolo di trattativa sulla nuova Convenzione, almeno per il capitolo relativo alla distribuzione diretta…
E’ una cosa inaccettabile. Vorrei capire perché l’Emilia Romagna sottoscrive prima un atto d’indirizzo che propone di armonizzare la distribuzione diretta sul territorio nazionale e poi si sfila e imbocca una direzione totalmente opposta.

E’ quello che chiederete al presidente della Regione, Stefano Bonaccini?
Innanzitutto avremo domani un incontro con il nostro coordinatore dell’Emilia-Romagna e i vicepresidenti di Assofarm che compongono il coordinamento regionale. Poi parleremo con la Sisac, perché a questo punto urge fare chiarezza sul percorso a venire.

In che senso?
A dicembre avevo chiesto che le Regioni congelassero i rinnovi degli accordi sulla dpc in attesa che dal tavolo venisse fuori la nuova Convenzione. Non siamo stati ascoltati ma adesso la questione si ripropone in modo ancora più pesante: che cosa trattiamo a fare se intanto le Regioni fanno i loro accordi o firmano protocolli con il governo?

State minacciando di lasciare il tavolo?
No, però è certo che l’accordo emiliano-romagnolo spariglia le carte. Stiamo faticosamente lavorando con la Sisac per cercare idee nuove e fornire alla farmacia del territorio occasioni importanti sulla presa in carico e sull’aderenza terapeutica, ed ecco che l’Emilia Romagna riporta l’intero confronto negoziale sulle solite priorità economicistiche. Dire che la cosa ci indispettisce è poco.