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Home delivery o e-commerce, è scontro tra Federfarma e Comifar

27 Gennaio 2021

Quel sito va oscurato perché fa e-commerce «illegittimo». No, è soltanto home delivery nelle stesse modalità proposte da tempo da altri provider. Sono le posizioni contrapporte di Federfarma e Comifar-Valore Salute nella diatriba esplosa qualche giorno fa sul nuovo servizio di recapito domiciliare offerto dal network del distributore intermedio, che raggruppa 830 farmacie indipendenti in tutta Italia. Ad accendere le polveri una lettera inviata il 21 gennaio dal sindacato titolari ad Aifa e Nas per chiedere l’oscuramento del sito www.valoresalute.it; dalla piattaforma, è l’accusa della Federazione, verrebbero vendute in modo «illegittimo» non soltanto le «normali referenze commerciali» ma anche i farmaci di automedicazione, facendo passare tale attività «non come una vendita online, che richiederebbe autorizzazione e logo identificativo, ma come recapito domiciliare», previa richiesta al cliente «di una delega da conferire a Comifar Servizi per l’acquisto del prodotto, il ritiro nella farmacia selezionata e la consegna a casa».

Passano tre giorni e arriva la replica di Comifar, che rigetta le accuse di Federfarma: «il servizio di consegna a domicilio del farmaco/parafarmaco di Valore Salute è in linea con la prassi di settore e con le attività analoghe svolte da altre società». In particolare, le farmacie del network «non effettuano vendite online», il cliente delega Comifar Servizi a ritirare il prodotto in suo nome e per suo conto presso la farmacia che egli stesso ha scelto liberamente e «la farmacia emette per ciascun prodotto acquistato un regolare scontrino fiscale». In altri termini, «il servizio non può configurarsi come una vendita on line perché il contratto lega farmacista e consumatore finale e la consegna del prodotto avviene nei locali della farmacia».

Ora l’attesa è per le risposte che arriveranno dai Nas e dall’Aifa, che secondo fonti dell’Agenzia avrebbe rimesso la questione al ministero della Salute perché la materia è di sua competenza. Sono in molti, però, a temere che un eventuale stop al servizio finirebbe per avere ripercussioni analoghe anche sugli altri operatori dell’home delivery che lavorano nel canale farmacia.