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Lombardia, in arrivo 300mila mascherine. Regione dirà a chi regalarle

7 Aprile 2020

Farmacie e grossisti farmaceutici della Lombardia sono già pronti a ricevere e distribuire gratuitamente le 300mila mascherine che la Regione dovrebbe fornire da domani (mercoledì 8 aprile) perché siano fornite a chi ne ha più bisogno. E’ quanto riferisce un comunicato diffuso l’altro ieri da Federfarma Lombardia, Fofi e Confservizi Lombardia dopo le anticipazioni diramate poche ore prima dalla Regione: «Siamo in contatto con le autorità per la dispensazione gratuita in farmacia delle mascherine» recita la nota «per non creare ritardi è stata immediatamente attivata la filiera della distribuzione ed è stata ottenuta la garanzia di massima collaborazione da parte dei grossisti, oggi ancora più vicini ai farmacisti titolari. La Regione non ha ancora fornito dettagli su quali saranno le modalità con cui le farmacie dovranno gestire la distribuzione delle mascherine al pubblico».

Al momento, quindi, il quadro rimane quello tracciato dalla nota della Regione di domenica scorsa: nei prossimi giorni verranno distribuite gratuitamente su tutto il territorio lombardo di 3 milioni di mascherine, attraverso i negozi di beni essenziali, i supermarket, le tabaccherie, le poste e le banche. Altre 300mila, come detto, verranno distribuite dalle farmacie «con particolare riguardo a chi ne avesse realmente bisogno o dovesse sostituire un prodotto non adeguato». Saranno gli stessi farmacisti, chiarisce la comunicazione, a individuare le persone in condizioni di fragilità, in base a indicazioni condivise con Regione Lombardia.

 

 

L’annuncio della Regione è collegato all’entrata in vigore – sempre da domenica – dell’ordinanza che in tutta la Lombardia impone l’uso della mascherina a chi esce di casa.

Vengono anche confermate precedenti disposizioni come l’ingresso negli esercizi di un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani; l’obbligo di mettere a disposizione dei clienti che entrano guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per le mani e, infine, la raccomandazione alle farmacie di rilevare all’ingresso la temperatura corporea dei clienti e del personale in servizio.

Come già in occasione del primo provvedimento, Federfarma, Fofi e Confservizi Lombardia hanno subito comunicato alla Regione che le farmacie non applicheranno la raccomandazione «perché è necessario mantenere la distanza di sicurezza e i termometri a contatto o a scansione sono irreperibili». Farmacisti e collaboratori, quindi, si misureranno la temperatura a casa propria, prima di recarsi al lavoro, e all’arrivo in farmacia ne autocertificheranno il valore con un modulo che titolari o direttori conserveranno.