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Manovra, da Farmindustria sì al riequilibrio dei tetti critiche alla remunerazione

20 Ottobre 2023

Arriva il “pollice verso” di Farmindustria sulla nuova remunerazione delle farmacie messa in pista dallo schema di Manovra approvato dal Consiglio dei ministri. A esprimere il dissenso dei produttori per la riforma il presidente dell’associazione industriali Marcello Cattani, che in una dichiarazione raccolta da Il Sole 24 Ore invita il governo a fare attenzione, perché non vanno creati «meccanismi distorsivi del mercato: tutti i prodotti (farmaceutici, ndr) vanno trattati in modo uguale».

La posizione di Farmindustria non è una sorpresa: già in passato, ogni volta che veniva fuori il tema, l’associazione aveva espresso forti critiche per un eventuale passaggio delle farmacie alla remunerazione mista (quota fissa più margine contenuto sul prezzo al pubblico) ventilata l’altro giorno al Senato dal ministro Schillaci. In particolare, ai produttori non sono mai piaciute ipotesi di riforma che estromette la farmacia dal linguaggio dei prezzi, con cui invece continueranno a parlarsi fornitori e distributori.

Da Cattani, invece, arriva un apprezzamento per la disposizione che “travasa” dal tetto della spesa farmaceutica convenzionata a quello degli acquisti diretti risorse per due decimi di punto. «È un primo segnale positivo coerente con il percorso che stiamo condividendo con il Ministro» ha detto il presidente di Farmindustria, lasciando intendere che ora i produttori si attendono altro. Intanto, sempre secondo il Sole 24 Ore, quei due decimi di punto tolti alla convenzionata per dargli agli acquisti diretti significheranno nel 2024 250 milioni in meno per i farmaci dispensati dalle farmacie del territorio.