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Mascherine: consegne in Abruzzo, i titolari replicano alle accuse in Puglia

31 Marzo 2020

Sono già arrivate e cominceranno a essere distribuite da domani le 4mila mascherine (metà «a fazzoletto» e metà chirurgiche) che Federfarma Abruzzo è riuscita ad assicurarsi nei giorni scorsi dalla sede regionale della Protezione civile. In media, spiega il segretario del sindacato titolari, Alfredo Orlandi, dovrebbero essere distribuiti dieci pezzi a farmacia, e a breve dovrebbe seguire anche una fornitura di guanti e camici protettivi. «Ottenerli è stato tutt’altro che facile» spiega Orlandi a FPress «è doveroso un ringraziamento alla Protezione civile per averci fornito il materiale».

Intanto sulla stampa continuano a fioccare le proteste dei cittadini per i prezzi praticati sulle mascherine da alcuni rivenditori. Ieri un lancio dell’Ansa riferiva il caso di un palermitano indignato per aver dovuto acquistare in una farmacia del capoluogo tre dispositivi al prezzo complessivo di 52,50 euro, cioè 17,50 euro a pezzo. L’agenzia stampa chiude la notizia commentando che quello delle mascherine «è un business che sta facendo fare affari a chi le custodisce nei magazzini e le piazza al momento opportuno, mentre in molti ospedali medici e infermieri protestano per la carenza di dispositivi».

Ai farmacisti, però, fare la figura degli opportunisti non va proprio giù e c’è chi risponde. E’ il caso del vicepresidente dell’Ordine di Foggia, Paolo Antonacci, che ieri sui social ha ribattuto alle dichiarazioni di qualche giorno prima del sindaco Francesco Miglio: in una diretta su Facebook, il primo cittadino aveva denunciato che in alcune farmacie della città le mascherine erano vendute anche a dieci euro al pezzo e le aveva accusate di fare «strozzinaggio».

Nella sua risposta, Antonacci ricorda che se le farmacie vendono a quel prezzo è perché «a loro volta acquistano a prezzi più che decuplicati», tant’è vero che i Nas, dove hanno effettuato controlli, non hanno rilevato alcuna speculazione. «La farmacia» conclude il vicepresidente dell’Ordine «è un presidio sanitario aperto a tutte le ore e in tutti i giorni della settimana, facciamo tutti attenzione a non cadere nella trappola del populismo: i farmacisti sono sempre al fianco delle loro comunità».