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Mottinelli in commissione acn e remunerazione. «Garantirò unitarietà»

23 Giugno 2020

Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia e da giovedì 11 giugno consigliere di presidenza in Federfarma nazionale, siederà nel gruppo di lavoro a quattro che dovrà rimettere in moto il cantiere della nuova convenzione (acn) e della riforma della remunerazione. E’ una delle novità provenienti dalla prima seduta del consiglio di presidenza rinnovato dalle elezioni nazionali di due settimane fa, con i consiglieri collegati ancora una volta in videoconferenza per rispetto delle regole di distanziamento. In buona parte, la riunione è servita al disbrigo delle formalità d’inizio mandato, ossia la costituzione delle commissioni e l’assegnazione delle deleghe. E per la rappresentante delle farmacie bresciane, al suo esordio nel nazionale, il lavoro si fa subito impegnativo.

Presidente Mottinelli, com’è stato il debutto? Quale clima ha trovato?
Adesso è un po’ presto per parlare, posso dire che l’impressione è che ci possano essere le basi per lavorare con serenità.

Per lei un posto nella commissione che deve occuparsi di convenzione e remunerazione. Due belle patate bollenti…
E’ vero, mi trovo nel gruppo di lavoro cui sono stati affidati i due temi più caldi dell’agenda sindacale. Due questioni che nel passato più recente hanno messo sul chi vive le farmacie lombarde per le ipotesi e i progetti che circolavano. Posso dire fin d’ora che considero questa l’occasione per approfondire dall’interno le due tematiche e garantire che le soluzioni su cui ci orienteremo trovino il consenso di tutte le Regioni.

Avete già definito una tabella di marcia?
No, non era questa la seduta per farlo. Anche perché ora andrà comunicato agli interlocutori istituzionali che il nuovo governo di Federfarma si è insediato e quindi può riprendere l’interlocuzione.

Lei è una farmacista rurale e fino a poche settimane fa era la rappresentante lombarda del comitato rurale. Si trova a disagio a rivestire la carica di rappresentante urbana nel consiglio di presidenza della Federazione?
Assolutamente no. Rivesto da parecchio tempo la carica di presidente di Federfarma Brescia, dove rappresento urbane e rurali, quindi conosco perfettamente i problemi tanto degli urbani quanto dei rurali. Lavorerò quindi garantendo una visione unitaria dei problemi che il sindacato affronterà di volta in volta.